Alla scoperta della Via Lattea: dallo Scudo a Cassiopea

Per gli osservatori alle latitudini medie nell’emisfero boreale, la Via Lattea è al massimo della sua spettacolarità nelle serate d’autunno. Spazia dal Sagittario a sudovest fino allo Scudo e all’Aquila, e dalla Volpetta al Cigno, quasi dritto sulle nostre teste. Dal Cigno scende verso l’orizzonte nord-est attraverso il Cefeo meridionale e la Lucertola, Cassiopea e Perseo. L’aspetto di questo tratto di Via Lattea e la distribuzione dei suoi ammassi e nebulose, racchiude gli indizi della struttura a spirale della nostra Galassia.

La Luna all’età di 3-4 giorni

Non si può indicare una tempistica sempre valida su quale sia l’età della più giovane Luna visibile, ma in genere, per le latitudini italiane, possiamo indicarla in due giorni di età in primavera e in tre giorni in autunno. Questo, beninteso, purché non vi siano brume o foschie in prossimità dell’orizzonte, altrimenti questi valori si devono aumentare di un giorno. 

Si conclude la missione Volare di Luca Parmitano

Sei mesi in orbita. Possono sembrare lunghi, in certi casi interminabili. Non quando si vive nello spazio, però, sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.

In realtà sono gli impegni che non finiscono mai, e le giornate (con riferimento alle 24 ore terrestri) volano via, con i tempi stretti della checklist e dell’agenda del giorno. Il tutto tra esperimenti scientifici, collegamenti con la Terra di tipo istituzionale, scientifico e didattico, e tanto altro. Senza contare che, di tanto in tanto, è anche bello godersi la vita da lassù e dedicare un po’ di tempo ai panorami terrestri e alle mille curiosità della vita in assenza di peso, sulla più grande base spaziale finora costruita.

L’eclisse ibrida del 3 novembre

Per chi risiede in Italia, il 2013 è un anno piuttosto avaro di eclissi; purtroppo il prossimo anno non è da meno, dal momento che per la successiva eclisse totale di Sole si dovrà attendere il 20 marzo 2015...

Proviamo a puntare Sirio e il suo Cucciolo

Le stelle della cintura di Orione stavano svanendo una mattina di ottobre di 30 anni fa quando vidi per la prima volta il “Cucciolo”, la famosa stella nana bianca che orbita intorno al “Cane” (Sirio). Per diminuire il bagliore di Sirio A, oltre al fatto di osservare nel cielo già chiaro dell’alba, usai un filtro lunare. Perfino così, nel mio newtoniano da 20 cm, dei fiotti di luce danzavano e tremolavano tutto intorno a Sirio. Ma a 348x, una debole scintilla dalla luminosità di solo un decimillesimo di Sirio A, apparve ripetutamente per pochi secondi.

“L’Infinito” di Alessandro Falesiedi

Come tutti gli anni, stiamo preparando il Calendario Astronomico di Nuovo Orione, che sarà pubblicato con una formula diversa da quelle degli anni precedenti (vedi il box). Per l’edizione 2014 le immagini sono state realizzate da un abile astrofotografo, Alessandro Falesiedi che, nella sua lunga carriera di astrofilo, ha acquisito grandi potenzialità regalandoci splendide fotografie dell’Infinito.

Abbiamo incontrato Falesiedi che ci ha raccontato come osserva il firmamento e come lo trasforma in arte. 

La Cometa ISON tra timori e speranze

Questo è il mese in cui la cometa C/2012 S1 (ISON), quella scoperta dal bielorusso Vitali Nevski e dal russo Artyom Novichonok il 21 settembre 2012, dovrebbe divenire visibile a occhio nudo e raggiungere il suo picco di luminosità.

Alla fine di settembre (giorni in cui abbiamo scritto queste note), la magnitudine della cometa era di circa 1,5 valori più debole rispetto alle effemeridi delineate a inizio anno, ovvero intorno alla magnitudine 11,4, e presentava una breve coda nonché una chioma poco estesa. Secondo il noto osservatore di comete John Bortle “Il fatto che l’astro continui ad apparire debole è sinonimo di un nucleo piccolo e relativamente inattivo. La ISON non ha alcuna possibilità di sopravvivere al suo perielio”.

Binocolo Nexus II 100BD

Abbiamo ricevuto dalla RP Optix di Robbiate (LC) questo notevole binocolo, con obiettivi da 100 mm, visione angolata e oculari intercambiabili. La prima cosa che ci ha colpito è stato l’imballo. A uno esterno pesante complessivamente 13 kg ne segue un secondo, separato dal primo da fogli spugnosi. Aperto il secondo imballo, compare un’ulteriore protezione con materiale espanso che racchiude l’elegante valigetta in alluminio. Al suo interno si vede, infine, il binocolo annegato in materiale espanso e protetto da un’ulteriore busta in plastica. Questo primo approccio ci fa capire che lo strumento è molto ben protetto dagli urti.