
Nuovo Orione nr. 240
Maggio 2012
In edicola dal 26 Aprile
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Telescopio Celestron SkyProdigy 9066
Telescopio Celestron SkyProdigy 90
Walter FerreriUno dei maggiori problemi che ancora oggi si presentano alle case costruttrici di telescopi è quello di riuscire a fornire strumenti di facile utilizzo. I produttori dei primi sistemi GoTo dichiaravano che finalmente tutti sarebbero stati in grado di puntare gli astri che desideravano osservare, anche se non riconoscevano la loro posizione in cielo. In realtà, i primi sistemi erano piuttosto macchinosi e, se è vero che da un lato non richiedevano una conoscenza del cielo, dall’altro necessitavano di una certa capacità da parte dell’osservatore di interpretare esattamente la procedura e i comandi da utilizzare. Non c’è alcun dubbio che tra le varie ditte che si sono prodigate e che si prodigano nell’offrire soluzioni sempre più semplici per chi inizia vi sia la Celestron di Torrance (California), che in Italia è sinonimo di Auriga, il noto importatore che ha indissolubilmente legato il suo nome a quello della grande e celebre ditta statunitense.
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Disegnare la Galassia Vortice58
Disegnare la Galassia Vortice
Howard Banich
Niente supera la pratica del disegno, per riportare tutto quanto è percepibile all’oculare, quando si osservano le galassieLa mia ricerca per trovare il modo di realizzare il miglior disegno possibile di ciò che riuscivo a vedere nella “Galassia Vortice” - la M51 nella costellazione dei Cani da Caccia - iniziò una notte eccezionalmente scura e ferma in Oregon, nel mese di maggio del 2006. Osservavo con un riflettore newtoniano altazimutale da 71 cm e rimasi stupito nel constatare come ad alti ingrandimenti fossero visibili parecchi dettagli della parte interna della galassia; perciò, feci un veloce schizzo della parte interna dei bracci a spirale. Sfortunatamente, realizzare un disegno completo della coppia di galassie interagenti a quel livello di dettaglio richiedeva più pazienza di quanta ne avessi a quel tempo. Durante i tre anni seguenti, mi rimase l’idea di eseguire quel disegno.
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Telescopi nello spazio: oggi e domani62
Telescopi nello spazio: oggi e domani
Antonio Lo Campo
Facciamo il punto sugli osservatori spaziali che studiano l’Universo, sui loro successi – merito anche di imprese italiane – e sui progetti per il futuroScrutano la volta celeste in diverse bande di frequenza, elaborano dati e immagini e li inviano a terra. Fin dall’inizio dell’era spaziale, gli osservatori rappresentano uno dei settori di punta dell’esplorazione spaziale e un salto qualitativo enorme per l’astronomia. Osservano l’Universo grazie a occhi elettronici assai sofisticati, con apparati in grado di osservare in bande di frequenza dove l’occhio umano non arriva, e, nel caso delle osservazioni ottiche e X, tramite specchi la cui lavorazione è frutto di un lavoro accurato con una precisione assoluta. “L’uomo ha costruito il cielo a imitazione degli strumenti che gli servivano per osservarlo”, scriveva a fine Ottocento Georges Sorel, ingegnere civile e uomo politico. Il grande vantaggio di inviare degli osservatori o veri e propri telescopi nello spazio, quindi oltre gli strati atmosferici terrestri, è dovuto al fatto che la stessa atmosfera distorce le immagini e filtra la radiazione elettromagnetica a certe lunghezze d’onda,in particolare nell’ultravioletto e nell’infrarosso. Ne prendiamo in esame solo alcuni, tra quelli che scrutano il cielo anche (e soprattutto) al di là del Sistema Solare.
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Dieci notti in paradiso42
Dieci notti in paradiso
Lorenzo Comolli e Luigi Fontana
Se il paradiso degli astrofili esiste, Tivoli Farm - la più attrezzata astrofarm della Namibia - deve esserne un buon esempioSperduta nella savana infinita, a 135 km in linea d’aria dalla capitale Windhoek, Tivoli Farm (www.tivoli-astrofarm.de) è una grande azienda agricola che si estende su 76 km2 e la cui principale attività è l’allevamento di ovini e bovini. Ma dal 1986 la proprietà, una famiglia di origine tedesca, ha accostato a questo lavoro tradizionale l’ospitalità nei confronti di astrofili di tutto il mondo, che hanno lapossibilità di trascorrere un periodo più o meno lungo vivendo presso la fattoria e di godere dell’immenso spettacolo che offre il cielo australe. Da un sito che non solo è totalmente esente da inquinamento luminoso, ma è anche secco e normalmente privo di vento: nella stagione che va da maggio a settembre, garantisce quasi il 100% di notti serene. Per permettere di sfruttare a fondo questo eccezionale insieme di condizioni favorevoli, la Farm ha acquistato - e noleggia - molta strumentazione astronomica di alto livello, distribuita in mezza dozzina di piccoli osservatori a tetto scorrevole e in una serie di piazzole, attrezzate con la semplice energia elettrica, oppure con colonne fisse e montature. Il tutto è sparso su una superficie equivalente a quella di un campo da calcio, dove una serie di sentierini lastricati consente di spostarsi tra le varie postazioni. Diversi Dobson tra i 25 e i 50 cm e un favoloso binocolo Fujinon 25x150 completano l’offerta.
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L’eclisse anulare nel Pacifico56
L’eclisse anulare nel Pacifico
Walter Ferreri
Il 20-21 di questo mese si verifica un’eclisse solare invisibile dall’Italia, con il massimo a ridosso della linea del cambiamento di dataIl 2012 è divenuto famoso per aver ridestato timori ancestrali sulla fine del mondo; ma, purtroppo, lo è molto meno per le sue eclissi, in particolare per quelle osservabili dall’Italia. Si può dire che questo sia uno degli anni più sfavorevoli in assoluto per la visibilità delle eclissi nel nostro Paese. Infatti, oltre all’eclisse di cui si occupiamo in queste pagine, ne abbiamo il 4 giugno una parziale di Luna del tutto invisibile dall’Italia (la fase massima è intorno a mezzogiorno!), una totale di Sole visibile dall’Australia-Pacifico e una penombrale il 28 novembre, visibile da noi solo nelle fasi finali (ed è un’eclisse di penombra …). A bilanciare questa carenza di eclissi, il 2012 ci presenta un transito di Venere, visibile nelle sue fasi finali dall’Italia: di esso parleremo estesamente nel prossimo numero.