
Nuovo Orione nr. 235
Dicembre 2011
In edicola dal 24 Novembre
-
Orion SkyQuest XX12g GoTo Dobsonian62
Orion SkyQuest XX12g GoTo Dobsonian
Walter Ferreri
-Chi acquista questo telescopio e pensa di andarlo a prendere con la sua autovettura, portandolo a casa nei suoi imballi, deve avere a disposizione una capiente stationwagon o un pick-up, altrimenti dovrà considerare più di un viaggio, a meno di montare un ingombrante portapacchi sul tetto. Questo strumento, infatti, è contenuto in ben quattro imballi, di cui due molto voluminosi. Stiamo parlando di un Dobson da 30 cm o, meglio, 12”, che significano esattamente 305 mm. La lunghezza focale di 1500 mm comporta un rapporto di apertura pari a f/4,9. Montare lo strumento Abbiamo iniziato a montare la base con le due ali di appoggio per il tubo, notando come lo strumento arrivi completamente smontato. Il montaggio di queste parti in legno ci ha ricordato quello dei mobili che occorre montare in ogni loro parte. Quando abbiamo prelevato la parte posteriore del tubo dal secondo grosso imballo, immaginavamo che lo specchio fosse già montato, ma non era così; ad esso e relativa cella è riservato un apposito imballo. Questa soluzione trova una sua ragione nell’esigenza di contenere i pesi.
-
L’orologio astronomico di Praga54
L’orologio astronomico di Praga
Giuseppe Palumbo
Ha compiuto 600 anni questo sofisticato e spettacolare strumento medioevale, ancora perfettamente funzionanteA Praga, la capitale della Repubblica Ceca, una delle più importanti attrazioni turistiche della città è il celebre Orologio Astronomico, o Prague Orloj, in ceco Staromestský Orloj. Questo sofisticato strumento medioevale, perfettamente funzionante, è montato sul lato sud della torre del Municipio della Città Vecchia. L’Orologio Astronomico comprende due quadranti: 1) quello superiore, astronomico, è una mappa mobile del cielo, su cui sono indicate le posizioni del Sole, della Luna e dei segni zodiacali; 2) quello inferiore, calendariale, è composto da 12 medaglioni raffiguranti i mesi dell’anno. Testimone del tempo da 600 anni L’elemento più antico dell’Orologio Astronomico, che fino al XVII secolo è stato a Praga la fonte principale delle informazioni relative al tempo e alle posizioni del Sole, della Luna e dei segni zodiacali, è il meccanismo del quadrante astronomico, costruito nel 1410 da un maestro d’orologeria e da un professore di matematica e astronomia dell’Università di Praga. Più tardi, intorno al 1490, vennero aggiunti il quadrante calendariale e la figura della morte. Nella seconda metà del XVI secolo, furono effettuate alcune modifiche al fine di perfezionare l’Orologio Astronomico.
-
Strumentazioni e tecniche di ripresa di Lorenzo Comolli46
Strumentazioni e tecniche di ripresa di Lorenzo Comolli
Cristiano Tuffanelli
Iniziamo un percorso di ricerca dei migliori setup degli astrofili per osservare e fotografare il cieloLo sviluppo e la diffusione delle tecniche digitali che hanno caratterizzato l’ultimo decennio permettono a un numero sempre maggiore di astrofili di cimentarsi nella disciplina forse più articolata della fotografia, l’astrofotografia. Il nostro Paese vanta nomi illustri, che quasi sempre sono amatori e quindi per vivere fanno tutt’altro, ma che hanno saputo sfruttare al meglio i propri strumenti e le nottate serene con devozione metodica e passione, per realizzare dei veri e propri capolavori. Abbiamo incontrato uno di questi appassionati, Lorenzo Comolli, curatore della rubrica “Luna e Pianeti” di Nuovo Orione, nonché recente autore, insieme all’amico Daniele Cipollina, del libro Guida pratica all’astrofotografia digitale (disponibile nella Biblioteca di Nuovo Orione).
-
Fotografare con i filtri a banda stretta50
Fotografare con i filtri a banda stretta
Neil Fleming
Questi filtri consentono di ottenere delle strepitose immagini di nebulose, anche da luoghi non ottimali per l’osservazione del cielo.Quale appassionato del cielo non si meraviglia nel vedere le stupende immagini di galassie, ammassi stellari e nebulose che vengono spesso pubblicate dalla nostra rivista? Sfortunatamente, la maggioranza di noi vive sotto un cielo permanentemente luminoso, quello di città e centri abitati, che, a eccezione di quelli più luminosi, rende tutti i soggetti invisibili alle strumentazioni amatoriali. Mentre alcuni appassionati hanno sufficienti possibilità economiche per possedere un osservatorio in una località adatta, la maggioranza di noi è forzata a percorrere lunghe distanze alla ricerca di cieli bui o a limitare le proprie velleità di ripresa al Sole, alla Luna e ai pianeti. Fortunatamente, per questo problema c’è una soluzione: la fotografia CCD attraverso filtri a banda stretta. Con questi dispositivi, non solo possiamo ottenere risultati di valore estetico sugli astri del cielo profondo, ma perfino scoprirne di nuovi.
-
Lo sciame meteorico delle Geminidi44
Lo sciame meteorico delle Geminidi
Walter Ferreri
La sera di mercoledì 14 dicembre si ha il massimo di attività delle meteore, con il radiante nei Gemelli, che meriterebbero una maggiore attenzioneLe Geminidi sono uno sciame immeritatamente trascurato e praticamente sconosciuto al grande pubblico, per via del fatto che è visibile in un periodo dell’anno molto freddo; tuttavia, negli ultimi decenni è stato a volte più attivo delle stesse Perseidi, la cui fama è dovuta soprattutto al fatto che compaiono in agosto. In realtà, vi è un altro motivo per il quale quello delle Geminidi è sottovalutato anche dagli esperti: il suo riconoscimento è relativamente recente (1861 o 1862). A quel tempo - ma anche per tutta la prima metà del XX secolo - lo ZHR (Zenithal Hourly Rate) dello sciame è stato sempre piuttosto modesto, attestandosi tra 20 e 50 met/h. Ricordiamo che lo ZHR indica il numero di meteore visibili a occhio nudo in un’ora, sotto un cielo ideale, senza disturbi luminosi e con il radiante allo zenit. Si tratta, come è evidente, di condizioni quasi mai raggiungibili; perciò, in pratica, il numero delle meteore effettivamente visibili è una frazione del valore riportato.
-
Thomas Harriot, il primo osservatore telescopico38
Thomas Harriot, il primo osservatore telescopico
Gabriele Vanin
Contende a Galileo il primato di molte scoperte astronomiche e fu un grande anticipatore in molti ambiti della scienza, ma la mancanza di pubblicazioni lo condannò all’oblioFra coloro che puntarono per primi un telescopio al cielo, vi fu l’inglese _ omas Harriot. Sulla riscoperta della vita e delle opere di questo straordinario contemporaneo di Galileo, i cui contributi sono stati per molto tempo avvolti nel mistero, è stato fra l’altro incentrato l’intero Anno Internazionale dell’Astronomia, il 2009, nel Regno Unito. “Passata la festa”, che in Italia è stata ovviamente incentrata su Galileo, è opportuno dedicare un po’ di attenzione a questo astronomo inglese, per rendere anche a lui ciò che gli è dovuto. Al tempo di Elisabetta I Thomas Harriot nacque nel 1560 a Oxford, ma non si conosce la precisa data di nascita, né i nomi e le occupazioni dei genitori. Frequentò il St Mary’s Hall, uno dei college afferenti all’Università cittadina, dove conseguì il suo baccalaureato nel 1579, acquisendo un bagaglio particolarmente approfondito nel campo della matematica.
-
Al binocolo di notte dalle città34
Al binocolo di notte dalle città
Hugh Bartlett
I cieli chiari non sono proprio vuoti: il binocolo può svelare tesori nascosti anche sopra le nostre città inquinateAlcuni astrofili si disperano per l’inquinamento luminoso che ha rubato loro il piacere di osservare le stelle o perché non dispongono di un buon sito dove poter piazzare il telescopio. Probabilmente, non si rendono conto di quanta astronomia può essere fatta anche senza avere a disposizione un cielo buio o un telescopio. Un comune binocolo riesce a far penetrare lo sguardo anche in un cielo fosco, per rivelare una discreta quantità di oggetti astronomici, da osservare e conoscere. Molte stelle doppie e ammassi stellari luminosi si mostrano bene anche in cieli inquinati, e perfino alcune nebulose e galassie risultano visibili a chi osserva con il binocolo. Le notti che vanno da fine autunno a fine inverno sono ricche di oggetti che riescono a emergere dal fondo chiaro, dovuto alle luci cittadine. Questo perché il braccio di Orione della Via Lattea, sul cui bordo noi ci troviamo, incrocia il nostro cielo nelle serate invernali.
-
Telescopio Astro Professional 80/480 Apo triplet58
Telescopio Astro Professional 80/480 Apo triplet
Walter Ferreri
-Una graziosa valigetta in alluminio di dimensioni pienamente compatibili con il volume dei bagagli a mano nei viaggi aerei, contiene un compatto rifrattore apocromatico da 80 mm, il cui peso si concilia con la possibilità di trasportarlo a mano anche per lunghi tragitti. All’apertura della valigetta, emerge una generosa imbottitura in materiale morbido espanso, che protegge un’ottica intubata color grigio scuro. Questa è davvero compatta, facendo registrare una lunghezza di soli 37 cm e un diametro massimo di 10 cm. A una prima occhiata, lo strumento mostra subito una grande accuratezza di costruzione; si tratta veramente di un prodotto di pregio. L’esame dello strumento Nella parte posteriore dello strumento spicca il grande e robusto focheggiatore tipo Crayford, che accetta oculari e accessori sia da 50,8 mm che da 31,8 mm. Per la tenuta del riduttore da 31,8 mm o accessori da 50,8 mm, il costruttore ha utilizzato ben tre viti, a 120° l’una dall’altra: una soluzione ottimale. Come è la norma su costruzioni accurate, esse non premono direttamente sull’accessorio inserito, ma su un lardone. Lo stesso si verifica per gli accessori da 31,8 mm, ma qui ci si è limitati a una vite.