
Nuovo Orione nr. 231
Agosto 2011
In edicola dal 28 Luglio
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Sky-Watcher MycroHead Guidescope Mount64
Sky-Watcher MycroHead Guidescope Mount
Federico Manzini
-Un telescopio di guida è essenziale per inseguire una stella e per ottenere immagini di qualità; a volte, però, trovare una stella abbastanza luminosa per l’inseguimento può essere un problema... Sky-Watcher ha ora in produzione un nuovo accessorio per questa necessità, che è stato denominato Guidescope Mount. Si tratta di un sistema guida micrometrico, progettato per collegare il telescopio di guida allo strumento principale. È dotato di movimenti micrometrici su due assi, per decentrare il telescopio guida rispetto all’ottica principale e quindi ricercare la stella di guida in maniera assolutamente precisa e in assenza di giochi meccanici. Lo strumento Lo Sky-Watcher Guidescope Mount si presenta proprio come un accessorio benvenuto, non solo per trovare una stella di guida adatta, ma anche per trovare un allineamento esatto con lo strumento principale per assicurarsi una buona ripresa.
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Rifrattore TecnoSky 150/90060
Rifrattore TecnoSky 150/900
Walter Ferreri
-Ogni appassionato di astronomia sogna di possedere un telescopio potente, ad alta definizione, luminoso, compatto, leggero ed economico. Ma questo è, appunto, un sogno. La dura realtà ci insegna che non si possono avere tutte queste caratteristiche in un solo strumento. Allora, quale strumento scegliere? A questa diffusissima domanda, l’esperto non può dare una risposta univoca, ma vi sono alcuni strumenti che più di altri sono adattabili a differenti realtà osservative. Sotto questo profilo, appare interessante questo rifrattore acromatico proposto dalla TecnoSky di Felizzano (AL), che lavora a f/6 e che ha il notevole diametro di 15 cm. L’evoluzione degli acromatici Come abbiamo più volte scritto in queste pagine, per evitare che i residui dell’aberrazione cromatica siano percettibili, in un rifrattore acromatico classico occorre che la lunghezza focale sia almeno uguale al diametro espresso in centimetri al quadrato, cioè 1 m per uno strumento da 10 cm, 1,44 metri per uno da 12 cm e... 2,25 m per un 15 cm!
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Autocostruire un tubo telescopico di legno58
Autocostruire un tubo telescopico di legno
Tim Parker
Non è difficile realizzare un telescopio con un “tocco settecentesco”. Vediamo come.Quando ho letto del seminario Delmarva Stargazers’s Mid-Atlantic, tenuto da Gary Seronik sulla costruzione degli specchi, ho aderito immediatamente, per provare a levigare con le mie mani uno specchio da 25 cm. Il corso è stato un successo e quando il mio specchio appena completato mi è ritornato dal trattamento per il rivestimento riflettente, ho iniziato a occuparmi del tubo telescopico. La scelta del legno Piuttosto che usare materiali derivati dal cartone o qualche tipo di struttura “a giorno”, ho optato per un tubo di legno, simile ad altri che avevo già realizzato per riflettori da 20 e 32 cm. Sapevo che tali tubi offrono una combinazione ideale di funzionalità e gradevolezza d’aspetto. Richiedono anche meno lavoro di quelli fatti in fibra di vetro e sono più economici di quelli in alluminio.
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Classificare le stelle: una tecnica alla portata di tutti54
Classificare le stelle: una tecnica alla portata di tutti
Robert J. Vanderbei
Le immagini CCD degli ammassi stellari consentono anche agli astrofili di realizzare interessanti diagrammi di Hertzsprung-Russell.Meno di 100 anni fa, non si conosceva ancora il processo che permette alle stelle di generare la luce. Oggi sappiamo che le stelle producono energia grazie alla fusione nucleare. L’enorme pressione prodotta dalla massa stellare fa sì che nel suo interno i nuclei di idrogeno si fondano a due a due in nuclei di elio, convertendo una piccola quantità della loro massa in energia. E così abbiamo luce delle stelle. Il diagramma H-R Per la maggior parte della vita di una stella, la sua luminosità e il suo colore dipendono quasi esclusivamente da quanto idrogeno era presente nella stella al momento della sua nascita. Le stelle significativamente più massicce del nostro Sole sono molto calde, brillanti e blu; quelle meno massicce sono più deboli, più fredde e più rosse. Se disponiamo in un diagramma i colori delle stelle in ascisse e le rispettive brillantezze assolute (luminosità) in ordinate, la maggior parte delle stelle si raggruppa approssimativamente lungo una linea, chiamata Sequenza Principale.
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Dal cinema ai buchi neri: i viaggi nel tempo50
Dal cinema ai buchi neri: i viaggi nel tempo
Giuseppe Palumbo
Ritorno al futuro e gli altri film che hanno fatto sognare l’impossibile, che per qualche scienziato non è poi così impossibile...Mentre si riapre il dibattito scientifico sulla possibilità di realizzare dei viaggi nel tempo (vedi il riquadro “Il ritorno dei viaggi nel tempo”), vogliamo ricordare i film che hanno trattato in vario modo questo affascinante argomento. Immaginiamo questa scena: nel 1985 a Los Angeles un ragazzo si presenta a uno scienziato e gli dice di provenire dal 2011: lo scienziato lo caccia considerandolo matto, ma il giovane insiste. Lo scienziato quasi per sfida chiede al ragazzo di riferirgli chi sarà il governatore della California nel 2011; il ragazzo gli risponde: Arnold Schwarzenegger! Pensate alla reazione dello scienziato: “Chi? Schwarzenegger? L’attore?” Lo scienziato avrebbe ragione a considerare matto il ragazzo, sia perché ritiene impossibile il viaggio nel tempo, sia perché ritiene allo stesso modo impossibile che il protagonista di un film dell’anno prima, Terminator, nel 2011 sia il governatore della California!
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La prima orbita di Nettuno44
La prima orbita di Nettuno
Piero Bianucci
In occasione del completamento della sua prima rivoluzione orbitale, rievochiamo la controversa storia della scoperta del pianeta più lontano, avvenuta 165 anni faDue secoli fa nasceva Urbain-Joseph Le Verrier, divenuto universalmente famoso per la scoperta di Nettuno (lo abbiamo già ricordato nella “Finestra sull’Universo” del numero di marzo). Per una curiosa coincidenza, questo pianeta da poco ha completato per la prima volta un’orbita intera intorno al Sole, da quando, nella notte tra il 23 e il 24 settembre 1846, fu individuato grazie ai calcoli dell’astronomo francese. Più precisamente, il 12 luglio 2011 Nettuno ha raggiunto nuovamente la stessa longitudine eliocentrica (329° 06’ 07”) che aveva quando Johann Gottfried Galle lo avvistò all’Osservatorio di Berlino, sulla base delle indicazioni di Le Verrier. Circostanza ancora più curiosa, Nettuno, che segnò allora l’estremo confine del Sistema Solare, è tornato dal 2006 a essere l’ottavo e ultimo pianeta, dopo che la International Astronomical Union ha retrocesso Plutone da pianeta e lo ha relegato nella nuova categoria dei “pianeti nani”.
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Sorprese dalle sonde Voyager alle “Colonne d’Ercole”40
Sorprese dalle sonde Voyager alle “Colonne d’Ercole”
Antonio Lo Campo
Le due sonde storiche della NASA hanno fatto un’interessante scoperta ai confini del Sistema Solare, prima di iniziare una nuova avventura nello spazio interstellareProseguono spedite la loro corsa oltre i confini del Sistema Solare le sonde della NASA Voyager 1 e 2, ormai entrate nel mito al di là delle “Colonne d’Ercole” di questa piccola parte di Universo che circonda il Sole, Due sonde gemelle, costruite con la tipica filosofia NASA di realizzare due sonde in grado di realizzare due missioni simili (perché in caso di guasti o fallimenti di una delle due ce n’è pur sempre una a “salvare” il progetto di missione), ma con obiettivi diversi per poter ampliare gli obiettivi scientifici. Due navicelle robot leggendarie, perché costruite con tecnologia dei primi Anni 70, e che hanno cambiato radicalmente i capitoli di geografia astronomia entro la fine degli Anni 80, portando a termine, e con successo, tutti gli obiettivi. E che, di recente, sono tornate d’attualità e a far parlare di sé, in particolare la Voyager 1, partita due settimane dopo la sonda numero 2, forse meno ricordata (la Voyager 2 fu protagonista di un grand-tour tra i pianeti giganti), ma che ora si sta dirigendo verso lo spazio interstellare.
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Il 13 agosto (prima dell’alba...) osserviamo le Perseidi!38
Il 13 agosto (prima dell’alba...) osserviamo le Perseidi!
Walter Ferreri
Questo mese potremo assistere allo sciame meteorico più conosciuto, ma non senza difficoltàQuello delle Perseidi è lo sciame di meteore popolarmente più conosciuto, perché è visibile nella stagione estiva e presenta una costante buona attività, anche se non ha mai prodotto piogge straordinarie. Quest’anno il massimo dell’attività delle “Lacrime di san Lorenzo”, in ricordo del santo martirizzato il 10 agosto del 258, è previsto per l’alba del 13 agosto, con il cielo già chiaro in Italia. Il fenomeno è causato dall’attraversamento da parte della Terra dell’orbita della cometa 109P/Swift-Tuttle, nota anche come 1862 III. Questo accostamento venne compreso per la prima volta dal nostro Giovanni Virginio Schiaparelli, che tra il 1864 e il 1866 fu in grado di dimostrare come questo sciame di particelle fosse costituito da materiale della cometa, disperso lungo la sua orbita. La scienza ha impiegato molto a rendersi conto della reale consistenza del fenomeno meteorico. In passato, anche grandi scienziati ritenevano che le meteore fossero dei fenomeni atmosferici, magari dovuti a cause elettriche.
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Kennedy Space Center il grande trampolino per lo spazio32
Kennedy Space Center il grande trampolino per lo spazio
Massimiliano Razzano
Nell’anno in cui si chiude l’era degli Shuttle, visitiamo il più famoso centro spaziale della NASA, pronto per le prossime imprese verso la Luna e MarteAll’aeroporto di Orlando fa molto caldo. Siamo a giugno e in questo mese in Florida il termometro sale spesso sopra i 30 °C, mentre l’umidità arriva al 70%. È proprio il caldo il primo ricordo di quel viaggio oltre oceano, dove Jules Verne aveva ambientato il suo famoso romanzo Dalla Terra alla Luna, pubblicato nel 1865. I protagonisti della storia di Verne partivano per un viaggio verso la Luna dalla città di Tampa, in Florida. È sorprendente pensare che, circa un secolo dopo, quel viaggio sarebbe diventato realtà. Gli astronauti non sarebbero stati sparati da un grande cannone, come accadde a Barbicane e colleghi, ma sarebbero stati spinti dal poderoso razzo Saturno V. Inoltre, il viaggio non iniziò da Tampa, ma da 200 km più a est, dove si trova il Kennedy Space Center (KSC) della NASA. Questo enorme centro spaziale, che si estende su un’area di circa 570 km quadrati, fu ultimato nel 1962 ed era inizialmente chiamato Launch Operation Center (LOC).