
Nuovo Orione nr. 226
Marzo 2011
In edicola dal 24 Febbraio
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Alla ricerca dello strumento ideale: veloce o lento?56
Alla ricerca dello strumento ideale: veloce o lento?
Jesper Sørensen
Il rapporto focale del telescopio influenza la qualità delle immagini che si ottengono in astrofotografia: vediamo come questo avvieneUno degli argomenti più dibattuti fra gli astrofotografidi oggi è l’importanza del rapporto focale del telescopio per la ripresa di immagini del cielo profondo. Si tratta di un tema piuttosto complesso, ma si può riassumere così: diminuendo il numero f/, si guadagna nel rapporto segnale/rumore (SNR), ma si perde in risoluzione. Un SNR più alto è sempre un fatto positivo. Ridurre la risoluzione può essere un eff etto buono o cattivo, dipende dalle circostanze. Ma diminuire il rapporto focale può comportare anche altri eff etti collaterali, e ora vediamo quali sono. Veloce contro lento Supponiamo che abbiate due telescopi con la stessa apertura, ma uno a f/8 e l’altro a f/4. Questi telescopi raccoglieranno la stessa quantità di luce; il numero di fotoni raccolti non cambia con il rapporto di apertura, ma cambia il modo in cui questi fotoni sono distribuiti sul sensore della fotocamera. Supponiamo che scegliate una galassia che sia ben inquadrata nel sensore con entrambi i rapporti focali e che la riprendiate con lo stesso tempo di esposizione. Con il telescopio a f/8, la galassia coprirà sul chip un’area quattro volte maggiore di quella impegnata a f/4.
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Camera CCD Point Grey Research Chameleon60
Camera CCD Point Grey Research Chameleon
Federico Manzini
-Quando ho letto per la prima volta di questa nuova camera, mi sono messo a ridere: che nome strampalato! In astronomia siamo piuttosto conservatori, e queste stranezze fanno effetto, richiamano attenzione e comunicano novità: che ben vengano, quindi, con nomi e anche con colori dei più strani, se portano innovazione e qualità. La Chameleon è una video camera digitale costruita dalla canadese Point Grey Research (www.ptgrey.com): è completa, di basso costo e affidabile. È equipaggiata con un sensore Sony EXview HAD ad alta sensibilità, combinato con un’interfaccia digitale USB 2.0 ad alta velocità e quindi può soddisfare ogni esigenza per chi ha bisogno di applicazioni di imaging, per la gestione di test bioscientifici o per il controllo e la guida di robot, per la sicurezza o per la biometria. Le sue caratteristiche fanno anche al caso nostro, per la ripresa di oggetti celesti con piccoli e grandi telescopi.
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Guida pratica all’astrofotografia digitale50
Guida pratica all’astrofotografia digitale
Lorenzo Comolli e Daniele Cipollina
È in libreria l’attesissimo manuale, indispensabile per tutti i fotogra fidel cielo. Ecco un breve anteprima.Nell’era dei telescopi spaziali e di internet, talvolta gli astrofotografi amatoriali si chiedono se abbia ancora senso riprendere il cielo con i propri mezzi modesti. Ma il senso di appagamento che può dare un’immagine realizzata con le proprie mani non arriverà mai da una foto scaricata da un sito sul proprio computer. Negli ultimi anni, grazie alle tecnologie digitali, l’attesa per vedere i risultati di una fotografia si è azzerata, ma si è generata un’altra serie di problematiche, e il problema si è spostato dalla camera oscura al computer. Tuttavia, i risultati su pellicola che anni fa erano appannaggio dei migliori astrofotografi, ora sono alla portata di tutti: sono sufficienti una reflex digitale e un po’ di pazienza. Questa Guida pratica vuole fornire le basi per la ripresa astrofotografica digitale, grazie alla conoscenza della strumentazione e degli accessori (capitolo 1) e delle tecniche di ripresa più opportune (capitoli 2-3). Ma non finisce qui, perché la valorizzazione di queste riprese va fatta con pazienti ore di lavoro al computer, e allora vengono illustrati anche i programmi e le operazioni principali per il trattamento delle immagini (capitolo 4) e per la loro elaborazione “cosmetica” (capitolo 5).
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L’elongazione di Mercurio54
L’elongazione di Mercurio
Walter Ferreri
Questo mese si verifica la migliore apparizione del piccolo pianeta per gli osservatori boreali nel 2011. È il fenomeno del mese.Il periodo sinodico di 116 giorni di Mercurio fa sì che nel corso di un anno si verifichino sei o sette elongazioni, non tutte ugualmente favorevoli. Per gli osservatori situati alle latitudini temperate nord, le migliori opportunità di rintracciare il pianeta si hanno alla sera, durante le elongazioni primaverili, e al mattino per quelle autunnali. Per noi che osserviamo dall’Italia, questo mese non si ha soltanto la migliore apparizione serale di Mercurio di tutto il 2011 ma pure la migliore in assoluto. Infatti, il giorno 23 marzo Mercurio viene a trovarsi 18,6° a est del Sole, con una declinazione di ben 10° più boreale. La migliore apparizione mattutina del 2011 (quella del 3 settembre) vedrà Mercurio a 18,1° dal Sole con una declinazione superiore di soli 6°. Una ghiotta circostanza Come si vede, quella di questo mese è una ghiotta circostanza per non lasciarsi sfuggire il piccolo pianeta, famoso per la sua elusività. Eppure, agli antichi era ben noto. Le prime registrazioni di osservazioni relative a Mercurio risalgono al secondo millennio avanti Cristo. Per gli antichi Egizi, era Seth (dio dell’oscurità e del male) nel crepuscolo serale e un altro dio in quello mattutino. Nei primi testi era Horus e veniva chiamato “il servitore del nord”.
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Dizionario di Astronomia42
Dizionario di Astronomia
Walter Ferreri
Uno strumento agile e utilissimo per orientarsi senza difficoltà nella lettura di libri e riviste dedicati allo studio del cieloCapita spesso, soprattutto quando si è alle prime armi, di trovare dei termini di cui non si conosce il significato, quando si affronta la lettura di riviste o di libri di astronomia. Anche una rivista che cerca di venire incontro a tutti i lettori, come Nuovo Orione, può generare talvolta qualche difficoltà. In genere, cerchiamo di fornire tutte le spiegazioni necessarie, ma non sempre questo è possibile, perché si rischia di appesantire il testo o di annoiare i più esperti. Come risolvere allora questi problemi? Una risposta arriva da questo Dizionario di Astronomia, che si rivolge agli studenti e agli astrofili, per metterli in grado di comprendere il significato di termini e sigle che incontrano nei loro studi e nella lettura di libri, manuali e riviste dedicati all’astronomia. Per favorire al massimo l’agilità di utilizzo e la comprensione, le oltre mille voci che compongono il Dizionario sono esposte in forma didascalica, stringata e non accademica. Queste voci spaziano dall’astronomia all’astro fisica, fino alla cosmologia. Particolari attenzioni sono dedicate anche alla storia dell’astronomia, con le mini-biografie di molti personaggi storici, e alla terminologia relativa agli strumenti di osservazione.
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Planetari virtuali a confronto44
Planetari virtuali a confronto
Federico Manzini
Una panoramica dei software, rigorosamente gratuiti, disponibili in rete per navigare tra stelle e pianetiIn rete possiamo trovare molti software free che permettono di eseguire uno studio virtuale dell’Universo al PC. Esistono anche software commerciali, come Starry Night, Voyager (vedi Nuovo Orione 205, giugno ‘09) e Slooh, che trasportano l’utente in una osservazione del cielo virtualmente eccellente, ma hanno un preciso prezzo d’acquisto. Per fortuna, su Internet si trova anche del software astronomico che non solo è altrettanto eccellente, ma anche libero (free), e quindi senza costi per l’utente. Alcuni di questi software sono stati provati su Nuovo Orione nella rubrica “Vetrina del software” di Albino Carbognani, e altri lo saranno in futuro, ma qui vogliamo presentare una panoramica che consenta di eseguire un confronto diretto. Senza pretese di completezza: navigando su Internet, si potranno raggiungere molte altre applicazioni di simulazione astronomica e software ad esse correlati. Progressi significativi sono stati fatti nella creazione di software Planetari per personal computer desk e laptop.
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Lo studio del cielo ai tempi dell’Unità d’Italia36
Lo studio del cielo ai tempi dell’Unità d’Italia
Gianfranco Benegiamo
Istituzioni, avvenimenti e personaggi dell’astronomia negli anni che portarono all’unione politica della nostra PenisolaAssumendo per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia, con la firma della legge 17 marzo 1861 n. 4671, Vittorio Emanuele II di Savoia formalizzò una tappa fondamentale del lungo processo risorgimentale, che portò all’unione politica della penisola italiana. Ricorrendo il 150° anniversario di questo avvenimento storico, che è stato eletto a rappresentare il periodo compreso tra l’armistizio di Villafranca e la presa di Roma, ci sembra doveroso rammentare brevemente le istituzioni, gli studi e i personaggi legati in quegli anni all’astronomia nel nostro Paese. Un viaggio a ritroso nel tempo che mostrerà in quale terreno, caratterizzato da poche risorse economiche e qualche condizionamento politico, affondano le radici della ricerca astronomica nazionale. Stati e staterelli portarono in eredità, una volta completato il processo di unificazione, circa una decina di osservatori astronomici.