
Nuovo Orione nr. 222
Novembre 2010
In edicola dal 28 Ottobre
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Telescopio Sky- Watcher 150/750 SynScan EQ360
Telescopio Sky- Watcher 150/750 SynScan EQ3
Walter Ferreri
-La Sky-Watcher, il marchio ben noto in campo amatoriale per la sua produzione di telescopi dal favorevole rapporto prestazioni/prezzo, propone una nuova versione computerizzata di un newtoniano che ha riscosso molto successo - e secondo noi giustamente - nella versione precedente, quella manuale. Diciamo subito che il successo passato è dovuto alla buona qualità ottica, unita a un’apertura già interessante e un ingombro e un peso che non pongono grossi problemi di trasporto. Il montaggio dello strumento Lo strumento, denominato Black Diamond, viene consegnato in due imballi; uno per il treppiedi e la montatura, l’altro per l’ottica. Aprendo il primo, ne emerge un secondo anch’esso in cartone, dopo il quale compaiono gli scomparti dei vari pezzi e il talloncino della garanzia, che ha la validità di 24 mesi. Uno dei contenitori funge solo da riempitivo. Considerando che i pezzi contenuti in questa scatola non sono particolarmente delicati, viene da chiedersi perché non sia stata tolta la scatola vuota e non sia stato utilizzato un imballo più corto di una quindicina di centimetri.
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Come evidenziare i dettagli delle ASTROFOTOGRAFIE50
Come evidenziare i dettagli delle ASTROFOTOGRAFIE
Ken Crawford
LA TECNICA DELLA DECONVOLUZIONE CON I LIVELLI DI PHOTOSHOP CONSENTE DI AGGIUNGERE PROFONDITÀ ALLE IMMAGINI ASTRONOMICHE. VEDIAMO COME USARLA EFFICACEMENTEGli astrofotografisi sforzano di ottenere immagini sempre più dettagliate e il più possibile piene di colore con la loro attrezzatura. Anche se la maggior parte di noi non riprende dalle cime delle montagne con un seeing “subarcosecondo” (ovvero minore di un secondo d’arco), si riescono a catturare delle immagini considerevoli. Tuttavia, le circostanze atmosferiche locali, la guida imperfetta, la presenza di vento e altri problemi affliggono le nostre immagini, nascondendo i particolari a scala ridotta, gonfiando le immagini stellari e facendo sì che le nostre immagini sembrino piatte o sfocate. Fortunatamente, le moderne tecniche di trattamento di immagine, in special modo la cosiddetta “deconvoluzione”, possono compensare molte di queste mancanze. Il trucco sta nell’imparare a usarle efficacemente.
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Osserviamo la Stella del Demonio: ALGOL54
Osserviamo la Stella del Demonio: ALGOL
Walter Ferreri
QUESTO MESE È PROBABILMENTE IL MIGLIORE DELL’ANNO PER SEGUIRE ALCUNI MINIMI DI LUMINOSITÀ DELLA STELLA VARIABILE PIÙ FAMOSA DEL CIELONovembre è considerato - e con ragione - un mese ottimale per l’osservazione del cielo, in quanto al grande numero di ore di buio non corrisponde una temperatura proporzionalmente bassa, come si verifica in gennaio e anche in febbraio. Novembre è anche il mese in cui è meglio posizionata quella che è forse la stella variabile più famosa del cielo: Algol, la Beta della costellazione del Perseo. In questo mese si verificano due minimi di luminosità ben osservabili di Algol. Sono quelli del giorno 18 alle ore 23.30 e del 21 alle ore 20.20. Abbiamo detto “ben osservabili” non solo nel senso di posizione ben alta in cielo, ma anche in quello di orario comodo per le nostre abitudini, in quanto in orario notturno di minimi di Algol ve ne sono anche in altri giorni, per esempio il 16, ma alle ore 2.50.
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EXOMARS. Europa e USA assieme su Marte56
EXOMARS. Europa e USA assieme su Marte
Antonio Lo Campo
GRANDI PREPARATIVI PER UNA DOPPIA MISSIONE INTERNAZIONALE SUL PIANETA ROSSO, CHE INIZIERÀ NEL 2016 CON NUOVE TECNOLOGIE E OBIETTIVI AMBIZIOSIL’Europa, dopo il grande successo ottenuto dalla sua prima missione su Marte, quella ancora operativa della Mars Express, prepara il ritorno sul Pianeta Rosso con una nuova missione, assai ambiziosa. Una missione tutta europea, che già da tempo attendeva il momento utile, e la “finestra di lancio” nel secondo decennio degli anni 2000, e che ora finalmente si concretizza, che ha definito le date, e che si è trasformata in una doppia, spettacolare missione in collaborazione tra ESA e NASA. Le date di lancio sono il 2016 e il 2018; ma, come succede quando si prepara un’importante e complessa missione spaziale, il lavoro è già iniziato, sia in Europa che negli USA. E - come italiani - non ci dispiace sottolineare che nell’ambito della missione, il nostro Paese ha un coinvolgimento di primo piano. Vediamo quindi come si è evoluta la missione marziana ExoMars, e come si è passati dal concetto di missione singola europea alla doppia impresa comune, per andare su Marte assieme con una coppia di rover automatici di nuova concezione.
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E-ELT Il telescopio dei record38
E-ELT Il telescopio dei record
Walter Ferreri
POLVERIZZERÀ LE MISURE DEI PIÙ GRANDI STRUMENTI DI OGGI E DEGLI ALTRI ATTUALMENTE IN PROGETTO; IL NUOVO SUPERTELESCOPIO EUROPEO CI SVELERÀ SE CI SONO FORME DI VITA SUGLI ESOPIANETISi dice che il secolo XX sia stato il secolo degli Stati Uniti. Forse non tutti condivideranno questa affermazione, ma è un dato di fatto che questa grande nazione si è imposta al mondo come la più ricca e potente politicamente e militarmente. Quasi di pari passo, ha imposto anche la sua tecnologia e produzione scientifica. E si è rispecchiata anche nella scienza del cielo, che - grazie ai potenti strumenti d’indagine degli USA - ha compiuto un grosso balzo in avanti. La corsa al primato Notevoli artefici di questo avanzamento nella conoscenza del cielo sono stati i grandi telescopi, per i quali gli Stati Uniti hanno assunto la posizione di leader già dall’inizio del XX secolo. Infatti, come primo vero grande telescopio dell’epoca contemporanea è accreditato il riflettore da 1,5 metri di Mt Wilson (vedi Nuovo Orione, dicembre 2008). Se a questo qualcuno può obiettare che già nel XIX secolo di telescopi ne era stato realizzato uno da 1,8 metri, altrettanto non si può dire per il 2,5 metri (sempre a Mt Wilson), che diede agli Stati Uniti nel 1918 il primato indiscusso del più grande telescopio del mondo.
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Le luci e i colori del profondo cielo di Francesco ANTONUCCI44
Le luci e i colori del profondo cielo di Francesco ANTONUCCI
Federico Manzini
A COLLOQUIO CON L’AUTORE DELLE FOTO CHE ILLUSTRERANNO IL CALENDARIO ASTRONOMICO 2011 DI NUOVO ORIONEAbbiamo intervistato Francesco Antonucci, l’astroimager che ha realizzato le foto che illustreranno il Calendario Astronomico 2011 di Nuovo Orione. Il calendario sarà allegato al prossimo numero di dicembre, ma innanzitutto abbiamo cercato di scoprire chi è Antonucci, come lavora, quali sono i suoi strumenti, i suoi “trucchi del mestiere”. Ecco che cosa dice innanzitutto di se stesso: “Sono nato il 20 aprile 1959 ad Ascoli Piceno, ma dal 1969 vivo a Fano (PU). Ho un figlio, Federico, di 15 anni, che segue sempre con piacere quello che faccio per riprendere oggetti celesti, che poi spesso appende anche sulle pareti della sua cameretta. Mi sono laureato in Ingegneria Civile Strutturale nel 1985 all’Università di Ancona e dallo stesso anno sono un libero professionista nel settore dell’edilizia, con particolare riferimento alla progettazione architettonica e strutturale”.
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Appuntamento con le LEONIDI48
Appuntamento con le LEONIDI
Walter Ferreri
PUNTUALI AL LORO INCONTRO CON LA TERRA, LA NOTTE TRA IL 17 E 18 NOVEMBRE APPARIRANNO LE METEORE PIÙ FAMOSE DELL’AUTUNNO: È IL “FENOMENO DEL MESE”Quest’anno il massimo delle Leonidi è previsto tra le ore 22 e le ore 23 di mercoledì 17 novembre, ma se ne dovrebbero vedere diverse in tutte le notti comprese tra il 12 e il 21 dello stesso mese. Una previsione modesta Questo celebre sciame meteorico è associato alla cometa 55P/Tempel- Tuttle, il cui periodo orbitale è di circa 33 anni. Mediamente, di queste meteore se ne vedono cinque all’ora, ovvero lo ZHR (Zenithal Hourly Rate, “Tasso Orario Zenitale”) si mantiene su un valore intorno a 15, ma già una decina di anni prima del passaggio della cometa al perielio, la frequenza inizia ad aumentare, arrivando a uno ZHR di 40 in cinque anni e mantenendosi poi su un valore di circa 100 fino all’anno del perielio, quando si può assistere alla pioggia meteorica più spettacolare che esista. Quest’anno siamo lontani da un passaggio al perielio (verificatosi l’ultima volta nel 1998) e quindi non ci aspettiamo un’attività intensa; si prevede che un aumento dell’attività inizi a manifestarsi dal 2022-2023, ma il comportamento delle Leonidi è stato spesso imprevedibile.