
Nuovo Orione nr. 221
Ottobre 2010
In edicola dal 30 Settembre
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Oculari Tecnosky ULTRA 10064
Oculari Tecnosky ULTRA 100
Walter Ferreri
-L’attuale politica dei costruttori di telescopi di equipaggiare i loro strumenti con uno o due oculari porta inevitabilmente alla necessità di acquistarne qualche altro. In linea di massima, la scelta è più semplice per chi ha uno strumento economico; poiché, senza tante considerazioni teoriche, considera oculari di prezzo contenuto, il cui scopo sia quello di consentirgli di giungere a ingrandimenti più elevati. Per esempio, il proprietario di un rifrattore acromatico 80/900 mm, equipaggiato con un solo oculare da 20 mm, tenderà ad acquistarne un paio che gli permettano di avere un qualcosa come 90 e 150 ingrandimenti. In considerazione del valore del suo strumento, considererà l’acquisto di oculari “normali”, ovvero senza particolari caratteristiche e - in primis - non grandangolari, poiché questi ultimi necessitano di uno schema ottico che ne alza il prezzo a valori sproporzionati in rapporto a quelli dei telescopi di ingresso. Diverso è il discorso per il possessore di uno strumento di valore, che - ovviamente - è bene valorizzare con accessori in proporzione. In questo ambito, si inseriscono in primo luogo gli oculari. Sarebbe assurdo acquistare, magari al limite delle proprie risorse, un eccellente rifrattore apocromatico, per poi dotarlo di oculari economici o comunque dalle prestazioni modeste. Gli accessori devono essere all’altezza dello strumento al quale verranno applicati!
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Telescopio Ziel Orbiter 4058
Telescopio Ziel Orbiter 40
Walter Ferreri
-Tra gli strumenti trasportabili, compatti e poco impegnativi sotto tutti i punti di vista, rientra lo Ziel Orbiter 40, oggetto della nostra prova per questo numero, un riflettore da 114 mm di diametro e un metro di focale, numeri dai quali scaturisce un rapporto di apertura di f/8,8. Si tratta di uno strumento già commercializzato sul mercato, ma che ora viene proposto in un’edizione speciale, promozionale, ovvero con tre accessori extra (o, meglio, quattro, dal momento che le borse per il trasporto sono due) allo stesso prezzo. Lo schema ottico viene definito “Tanzutsu”, dal nome della prima versione giapponese di questo Newton che si distingue da quelli classici per avere un sistema negativo a lenti prima del fuoco, allo scopo di giungere alla focale di un metro, pur avendo un ingombro meno che dimezzato.
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MATTEO RICCI, dalle stelle al regno del drago56
MATTEO RICCI, dalle stelle al regno del drago
Giuseppe Palumbo
QUATTROCENTO ANNI FA MORIVA IN CINA IL SACERDOTE CHE, GRAZIE ANCHE ALL’ASTRONOMIA, HA SAPUTO APRIRE LA STRADA AL DIALOGO TRA OCCIDENTE E ORIENTEI rapporti della Cina con tutto il mondo si sono intensificati dal 2008, grazie ad alcuni eventi di portata planetaria: nel 2008, le Olimpiadi di Pechino e l’eclisse totale di Sole del 1° agosto; nel 2009, un’altra l’eclisse totale di Sole, il 22 luglio; nel 2010, l’Expo a Shanghai. Nel corso del 2010, i rapporti diplomatici e culturali tra l’Italia, la Città del Vaticano e la Cina sono stati ancora più intensi, grazie alle manifestazioni (mostre, conferenze, pellegrinaggi, visite guidate) organizzate per celebrare il quarto centenario della morte di Matteo Ricci, il missionario gesuita, umanista, letterato, scienziato, teologo, cartografo, matematico e astronomo, nato a Macerata nel 1552 e morto in Cina nel 1610. Cinese tra i cinesi Matteo Ricci imparò a parlare cinese e vestì come un Mandarino; si fece, in altre parole, “cinese tra i cinesi” e con il suo stile unico improntato e farcito di dialogo e amicizia riuscì ad aprire le porte dell’Oriente all’Occidente e a permettere l’incontro tra due culture millenarie; il gesuita portò in Cina la tecnologia dell’Occidente e la cultura dell’Umanesimo cristiano. L’impresa non fu facile, considerati i tempi, ma Matteo Ricci riuscì nell’intento, grazie al suo metodo che prevedeva tre fasi: 1) l’ascolto; 2) l’annullamento di sé; 3) l’inculturazione.
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Misurare la qualità del CIELO50
Misurare la qualità del CIELO
Lorenzo Comolli
VEDIAMO COME UN CIELO BUIO PUÒ INFLUENZARE LA VISIONE DELLE STELLE DEBOLI E COME SCEGLIERE IL LUOGO PIÙ ADATTO PER LE NOSTRE OSSERVAZIONINelle riunioni degli astrofili, spesso capita di sentire declamare le lodi di certe località, tanto buie da non vedere dove si mettono i piedi. Oppure talmente trasparenti che la luce dei pianeti acceca la vista. Naturalmente, si tratta di esagerazioni, ma che hanno un fondo di verità. La ricerca dei siti più bui è alla base delle uscite degli astrofili appassionati sia di osservazioni visuali che di astrofotografia. Recarsi in un sito veramente buio può fare la differenza tra osservazioni veramente profonde o soltanto mediocri. La sua scelta è quindi fondamentale: cerchiamo allora di dare qualche informazione su come trovare i siti migliori. Ma, prima di questo, occorre capire quali siano i limiti del cielo notturno. Il chiarore del fondo cielo Quando si osserva a occhio nudo, uno degli elementi più importanti, oltre all’occhio, è il cielo stesso. Se si osserva da un cielo con molto inquinamento luminoso, si potranno vedere pochi oggetti. È per questo che gli astrofili si recano in località sperdute, sui monti, in modo da poter avere sopra la propria testa un cielo quanto più buio possibile. Purtroppo, in Italia è impossibile trovare una località che abbia un cielo così perfetto da avere nero fin sull’orizzonte e a 360°: basta infatti una città a meno di 200 km di distanza a produrre un po’ di chiarore. Ciò nonostante, esistono ancora dei luoghi dove - almeno allo zenit e in alcune parti dell’orizzonte - il cielo è ancora molto buio.
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CHICAGO 1871 Fu fuoco dal cielo?44
CHICAGO 1871 Fu fuoco dal cielo?
Piermario Ardizio e Barbara Boselli
IL GRANDE INCENDIO CHE DISTRUSSE LA CITTÀ AMERICANA POTREBBE ESSERE STATO CAUSATO DA UN FENOMENO SIMILE ALL’EVENTO TUNGUSKALa domenica sera dell’8 ottobre 1871, nella stalla dietro la casa di legno di Patrick O’Leary, nel West Side di Chicago, si sviluppò la prima scintilla che avrebbe distrutto 18.000 edifici e lasciato 100.000 persone senza casa. Contemporaneamente, nella zona dei Grandi Laghi una serie di spaventosi incendi uccise oltre un migliaio di persone. Parliamo sicuramente di uno dei maggiori disastri della storia americana: oggi molti dubbi emergono su come si sviluppò e da che cosa fu provocato. Qualcuno pensa che potrebbe avere avuto origini cosmiche. Fu un meteorite? Quella sera del 1871, i pompieri - già stremati dai ricorrenti incendi di quel periodo - tardarono ad arrivare, e per la città fu la fine: in poco più di 24 ore, il fuoco ne bruciò quasi il 10%, causando 300 vittime. Certamente, questo non fu l’unico incendio a coinvolgere una grande città nel XIX secolo: nel 1835 bruciò New York, nel 1845 fu la volta di Pittsburgh, Boston bruciò nel 1872 e molte altre furono colpite dalla furia del fuoco. Allora, perché The Great Chicago Fire occupa un posto particolare nella fantasia degli americani?
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Arriva la cometa 103P/HARTLEY 2!48
Arriva la cometa 103P/HARTLEY 2!
Walter Ferreri
IN QUESTO MESE DOVREBBE RENDERSI VISIBILE A OCCHIO NUDO UNA PICCOLA COMETA, GRAZIE ALLA RIDOTTA DISTANZA DALLA TERRAI fenomeni celesti che colpiscono di più l’opinione pubblica sono solitamente le eclissi totali di Sole e le grandi apparizioni di comete. Le statistiche dicono che - in media - appare una “Grande Cometa” ogni vent’anni (per l’Italia, invece, un’eclisse totale di Sole si ha solo ogni 70-80 anni). L’ultima cometa appariscente visibile dai cieli italiani è stata la Hale- Bopp, nel marzo-aprile 1997. Se l’apparizione di una grande cometa è un fenomeno piuttosto raro, al contrario l’apparizione di una osservabile a occhio nudo è un evento assai più frequente. Le solite statistiche ci dicono che - sempre in media - ne appare una ogni due anni. L’ultima ben visibile è stata la Holmes del 2007, e la prossima dovrebbe essere la 103P/ Hartley 2 di questo mese. La Hartley cui ci riferiamo è designata da una sigla con il numero 103, in quanto è la centotreesima cometa della quale si è determinata l’orbita. La lettera “P” indica che è periodica, mentre il numero 2 che segue il nome indica che è la seconda cometa scoperta da Hartley.
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Fotografare vicino all’ORIZZONTE41
Fotografare vicino all’ORIZZONTE
Ruben Kier
LA RIPRESA FOTOGRAFICA DI SOGGETTI ASTRONOMICI A BASSA ALTEZZA NON È FACILE, MA ALCUNI ACCORGIMENTI CONSENTONO DI AUMENTARE NOTEVOLMENTE LA LISTA DELLE “PREDE” CELESTINormalmente, gli astrofotografi scelgono soggetti che sono alti nel cielo, per disporre dei vantaggi delle migliori condizioni osservative che vi sono in quelle posizioni. Questo criterio consente di fare esposizioni più lunghe, diminuisce gli effetti dell’inquinamento luminoso ed evita interferenze con alberi ed edifici. Per quelli come noi che vivono a latitudini medie, questo criterio è buono quando si inizia a fotografare il cielo. Ma se siamo disponibili a fare riprese anche ad angoli piccoli sull’orizzonte, possiamo incrementare notevolmente i soggetti fotografabili con i nostri dispositivi di ripresa.
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Un programma tuttofare per l’astrofilo SKY TOOLS 338
Un programma tuttofare per l’astrofilo SKY TOOLS 3
Red Mollise
DALLA CREAZIONE DI LISTE OSSERVATIVE FINO AL SALVATAGGIO DELLE VOSTRE RIPRESE: TUTTI I SERVIZI OFFERTI DA UN POTENTE SOFTWARE PER L’ASTRONOMIAQuando la maggior parte di noi pensa a un software per astronomia, pensa ai programmi di planetario, ovvero alle applicazioni che mostrano una simulazione del cielo notturno sul monitor del computer.
C’è tuttavia un altro genere di software, i cosiddetti planner (“pianificatori”), che possono talvolta essere ancora più utili agli osservatori. La maggior parte dei planner può disegnare carte stellari, ma possiede anche strumenti per aiutare gli utilizzatori di telescopi a sviluppare delle liste di oggetti celesti da osservare (o da riprendere) durante tutta una serata. Uno dei primi planner, chiamato SkyTools, è giunto ormai alla terza versione e porta nuove e interessanti caratteristiche alla tabella di lavoro. Ai database - già impressionanti dell’edizione standard - l’edizione professionale del programma aggiunge molti ammassi stellari, nebulose e galassie (per un totale - enorme - di 1 milione di galassie!). Qui è anche presente la caratteristica del controllo del telescopio, che nell’altra edizione è solo opzionale.
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Il Doppio Ammasso di PERSEO34
Il Doppio Ammasso di PERSEO
Massimiliano Razzano
UNA FORMIDABILE COPPIA DI MERAVIGLIE CELESTI NELLA NOSTRA GALASSIA, CHE POSSIAMO OSSERVARE TRA LE COSTELLAZIONI DI PERSEO E CASSIOPEA.Perdersi tra le stelle guardando al telescopio è uno dei più grandi piaceri per gli astrofili. Ammirare la differenza di colore e luminosità, provando a immaginare la reale distanza delle stelle che stiamo osservando. Tra le molte zone del cielo adatte a queste “divagazioni” astronomiche, troviamo il celebre Doppio Ammasso di Perseo. Conosciuto dagli astrofili semplicemente come “Doppio Ammasso”, questo oggetto è fra i più popolari e amati. Come suggerisce il nome, stiamo in realtà osservando una coppia di ammassi aperti, che in cielo appaiono così vicini tra di loro che le stelle sembrano mischiarsi. Il Doppio Ammasso di Perseo è facilmente individuabile anche a occhio nudo, e per questo era conosciuto anche dagli antichi.