
Nuovo Orione nr. 211
Dicembre 2009
In edicola dal 26 Novembre
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Il grande terrore per il dicembre del 201240
Il grande terrore per il dicembre del 2012
E.C. Krupp
IL MONDO NON FINIRÀ IL 21 DICEMBRE DEL 2012, MA GIÀ ORA MOLTI SI STANNO CHIEDENDO CHE COSA POTREBBE SUCCEDERE. ECCO CHE COSA POSSIAMO DIRE LOROL’anno 2012 sta assumendo il ruolo di una celebrità che si comporta malamente. Su questo anno si stanno diffondendo voci che lo dipingono con terrore. Sul mercato sono presenti numerosi libri, destinati soprattutto ai fan di queste credenze, che descrivono le cause astronomiche per le quali nel 2012 vi sarebbe la fi ne del mondo. Apre il teatro delle operazioni un fi lm da 200 milioni di dollari, nelle sale da venerdì 13 novembre, con il conciso titolo 2012. Questo fi lm supera tutti i record per spettacoli di disastri, con continenti che si spezzano, asteroidi che cadono, città che bruciano e uno tsunami che proietta un aereo da una parte all’altra della Casa Bianca. L’inquietante slogan del fi lm è: “Scoperta la verità”. E non è tutto: sono in lavorazione altri due fi lm impegnativi, dedicati al “giorno del giudizio” del 2012. Ormai tutti sanno il perché di questo accanimento. Gli antichi Maya, che popolavano il Messico e il Guatemala, tenevano un calendario, secondo il quale il Sistema Solare è destinato a subire in futuro un particolare allineamento con il cuore della Via Lattea, che proietterà un pianeta fuori dalla sua orbita fi no a urtare contro la Terra, con esiti disastrosi.
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Telescopio Dobson 130 Sky-Watcher64
Telescopio Dobson 130 Sky-Watcher
Walter Ferreri
-Dopo aver introdotto il piccolo Dobson da 76 mm, ora, con lo stesso marchio Sky-Watcher, la Auriga di Milano ne propone una versione maggiorata, ma sempre estremamente portatile. Il Dobson che ne scaturisce viene indicato come “Strumento celebrativo dell’Anno Internazionale dell’Astronomia”. Dimensioni contenute Che si tratti di uno strumento compatto, lo si intuisce già dalla confezione esterna in cartone, dalle dimensioni e peso contenuti (9 kg). Una seconda scatola, anch’essa in cartone, ma lucido e più sottile, protegge lo strumento. Questa seconda confezione reca diverse immagini, tra le quali spicca quella di Galileo mentre presenta il cannocchiale al doge di Venezia. All’interno lo strumento è ulteriormente protetto da due rettangoli di materiale espanso. Vicino vi è un contenitore per gli accessori e una busta che contiene le istruzioni. Queste, grazie anche alle illustrazioni che contiene, sono molto chiare, ma solo in lingua inglese. Una volta estratto dal suo contenitore, questo Dobson sorprende per le sue dimensioni minimali: il tubo è lungo infatti solo 38-39 cm, e con la sua base in legno non molto di più. Questa notevole compattezza è stata resa possibile dal progetto del blocco superiore estraibile. La parte che comprende il secondario e l’oculare può scorrere grazie a due aste metalliche: raggiunta l’estremità, viene bloccata con apposite viti.
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ALIEN e MOONRAKER: il terrore e l’ironia nello spazio56
ALIEN e MOONRAKER: il terrore e l’ironia nello spazio
Giuseppe Palumbo
TRENT’ANNI FA USCIVANO DUE FILM CHE METTEVANO IN SCENA IN MODI OPPOSTI I DESIDERI E I PERICOLI DELLE AVVENTURE SPAZIALINel 1979, in uno degli anni cruciali per la fantascienza, nelle sale cinematografi che di tutto il mondo veniva proiettato un fi lm che diventerà immediatamente un cult: Alien. Volendo dividere la fantascienza in un prima e in un dopo qualcosa, il punto di riferimento è il 1968, quando uscì 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick (vedi Nuovo Orione n. 108, maggio 2001). Nel 1972, Solaris di Andrej Tarkovskij aveva prodotto un’altra scossa nel cinema di fantascienza (anche se, in questo caso, lo spazio era solo un pretesto: la vera odissea era nella psiche umana), ma l’altro anno mirabile della fantascienza, che la trasformò defi nitivamente, fu il 1977, con Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind, USA) di Steven Spielberg e Guerre stellari (Star Wars, USA) di George Lucas. Due anni dopo, altri due capolavori entravano nella lista dei grandi fi lm della fantascienza, chiudendo il decennio: Alien, di Ridley Scott, e Star Trek, di Robert Wise. A questi si aggiunse il fi lm della saga di “007” intitolato Moonraker Operazione Spazio, di Lewis Gilbert. Il fi lm, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Ian Fleming, riscosse immediatamente un grande successo, risultando campione di incassi.
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Telescopio Newton Sky Master 150/120060
Telescopio Newton Sky Master 150/1200
Walter Ferreri
-L’inquinamento luminoso sempre crescente ha reso più assillante per gli osservatori del cielo la necessità di potersi allontanare dalla propria abitazione per poter ammirare in modo decoroso gli astri del cielo profondo. Questa tendenza, comune a tutti i Paesi industrializzati, ha fatto sì che ultimamente i costruttori si orientassero prevalentemente verso strumenti compatti, facilmente trasportabili. Ed ecco perché oggi assistiamo a un’“invasione” di catadiottrici, in particolare Schmidt- Cassegrain e Maksutov. Ma anche le confi gurazioni più classiche si sono adeguate. Così, in barba al residuo di aberrazione cromatica, vediamo rifrattori acromatici da 12 o 15 cm a f/5 e Newton della stessa relazione d’apertura. Tra questi ultimi, in particolare, una versione da 15 cm da 750 mm di focale, che dalle nostre prove è risultato avere un’ottica ben lavorata, ma il coma è quello che è, ovvero molto limitativo per l’estensione del campo corretto. In passato, fi no a circa una ventina d’anni fa, la focale tipica dei Newton da 15 cm era quella di 1200 mm, in modo da farli lavorare a f/8 e ottenere nel piano focale un campo perfettamente corretto di una ventina di millimetri; per un f/5, un’analoga correzione si estende per una decina di millimetri. Questi strumenti oggi non sono più facilmente reperibili; probabilmente, il modello di questo tipo più diffuso è il 15012 PEQ3, importato dalla TRESOR di Genova e venduto con il marchio Skymaster, che abbiamo qui il piacere di presentare ai nostri lettori.
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Fotografare la Superbolla di ORIONE-ERIDANO50
Fotografare la Superbolla di ORIONE-ERIDANO
Dennis di Cicco e Sean Walker
LE CAMERE CCD E I SOFTWARE ATTUALMENTE IN COMMERCIO PERMETTONO ALL’ASTROFOTOGRAFO DI OGGI DI CREARE IMMAGINI SENZA PRECEDENTIDalla stella più luminosa e dalle nebulose più conosciute del cielo notturno, fi no ai grandi ammassi di idrogeno brillante che pochi lettori hanno mai visto in precedenza, c’è una enorme gamma di dettagli di profondo cielo visibili nell’immagine pubblicata alle pagine 50 e 51. Forse ciò non sorprende, se si considera la vastità dell’area di cielo ripresa in questa immagine: centrata approssimativamente sulla costellazione di Orione, la vista si allarga per più di 65° lungo l’equatore celeste dall’Unicorno (a sinistra), fi no all’Eridano (a destra). Ed è solo una parte del mosaico che gli autori hanno realizzato all’inizio del 2009: coprendo più di 4 mila gradi quadrati, il campo completo assomma a quasi il 10 % del cielo visibile da Terra. Solo alcuni anni fa, immagini come questa sarebbero state quasi impossibili da produrre. Ora, invece, sono state realizzate con apparecchiature facilmente disponibili; inoltre, il software di elaborazione mette in risalto i veloci avanzamenti che si susseguono nel mondo dell’astrofotografi a. Infi ne, va tenuto presente che le nostre esposizioni sono state eseguite da un’area suburbana di Boston, che è circondata da alcuni dei cieli con maggiore inquinamento luminoso del mondo.
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GIULIANO MONTI, da una passione a un lavoro54
GIULIANO MONTI, da una passione a un lavoro
Walter Ferreri
UN NUOVO DISTRIBUTORE DI MATERIALE ASTRONOMICO, PICCOLO MA DIRETTO DA UNA PERSONA ESPERTA, IN GRADO DI SODDISFARE ANCHE LE RICHIESTE DEI CLIENTI PIÙ ESIGENTIRecentemente, il mercato dei distributori di materiale astronomico italiano si è arricchito di una nuova ditta, il cui titolare non è soltanto un importatore, ma un appassionato in grado di aiutare e fornire consulenze specifi che agli acquirenti. Abbiamo voluto conoscerlo e presentarlo ai nostri lettori. Il primo telescopio Il fondatore di questa ditta, la Tecnosky, è Giuliano Monti, un giovane entusiasta di Felizzano (Alessandria), al quale - come a molti altri - la passione per l’astronomia è nata per caso. Galeotto fu un cannocchiale di costruzione probabilmente russa, che soprattutto i polacchi commercializzavano in Occidente nei primi Anni 90. Questi cannocchiali non avevano una grande apertura, ma le lenti erano di ottima fattura. Così, anche se lo strumento sviluppava solo 40x, con l’aiuto del padre che conosceva il cielo, il giovane Monti scoprì Giove, Saturno e i crateri lunari. La sorpresa e la soddisfazione furono tali che già l’anno seguente Giuliano chiese al padre un “vero” telescopio. I genitori non ostacolarono questo desiderio, ma anzi accolsero con piacere la richiesta.
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Il sussurro gravitazionale del BIG BANG44
Il sussurro gravitazionale del BIG BANG
Piero Bianucci
RICERCHE IN ATTO IN EUROPA E NEGLI USA PONGONO DEI LIMITI SEVERI ALL’INTENSITÀ DELLE ONDE GRAVITAZIONALI PRODOTTE ALLA NASCITA DELL’UNIVERSOIl bello nella scienza è che si osserva (e si scopre) qualcosa anche quando non si osserva niente. Non vedere macchie solari - come avviene da circa due anni - ha il suo signifi cato. Ha un signifi cato anche il fatto che dal 1960 si cerchi qualche segnale intelligente proveniente dallo spazio e nessuno sia riuscito a trovarlo. La rivista inglese Nature ha recentemente presentato un caso molto speciale e molto interessante di non-osservazione. Si tratta del primo studio che pone un limite all’intensità delle onde gravitazionali rilasciate dal Big Bang. Ora sappiamo che al di sopra dell’attuale sensibilità dei nostri strumenti di osservazione, le onde gravitazionali del Big Bang non arrivano. È il messaggio del “silenzio gravitazionale” registrato in due anni di funzionamento delle antenne gravitazionali ad oggi più effi cienti. La colonna sonora dell’Universo A ben vedere, anche quello del Big Bang è un “piccolo cielo” che meriterebbe un posto nell’omonima rubrica di Nuovo Orione, perché all’epoca, 13,7 miliardi di anni fa, l’Universo intero stava, per dirla con Stephen Hawking, in un guscio di noce... Ma torniamo al lavoro su Nature, fi rmato da scienziati americani e scienziati italiani dell’INFN che, con i colleghi francesi, svolgono la loro ricerca a Càscina, vicino a Pisa, con l’antenna gravitazionale VIRGO. Gli americani utilizzano due antenne note con la sigla LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory). In Europa partecipano a questi studi anche i ricercatori dell’antenna tedesca GEO 600.
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L'eclisse di Luna a SAN SILVESTRO48
L'eclisse di Luna a SAN SILVESTRO
Walter Ferreri
IL FENOMENO DEL MESE È UN’ECLISSE PARZIALE NON PARTICOLARMENTE RILEVANTE, MA CHE SI VERIFICA IN UN ORARIO COMODO E IN UN GIORNO MOLTO PARTICOLARE: IL 31 DICEMBRE!Da un punto di vista astronomico quest’anno si chiude in bellezza: con un’eclisse di Luna interamente visibile dall’Italia. Diciamo subito che non si tratta di un fenomeno appariscente, ma è l’unica di quest’anno - avaro di eclissi per l’Italia - visibile per il nostro Paese (escludendo quelle davvero irrilevanti di penombra del 9 febbraio e del 5-6 agosto). Inoltre, questo fenomeno ha la simpatica caratteristica di verifi carsi in un orario molto comodo per le nostre abitudini e con la Luna in una posizione abbastanza alta, nella parte sud-orientale del cielo. Le fasi del fenomeno Il tutto inizia alle ore 18.15, con il disco lunare che entra nel cono di penombra della Terra. Questa fase è diffi cile da vedere, perché la diminuzione della luce è davvero minima. Il primo indizio che sta per accadere qualcosa fuori dell’ordinario è dato da un leggero oscuramento. Un occhio attento può iniziare a notare un ingrigimento del bordo sud-orientale (quello in basso a sinistra) della Luna a iniziare dalle ore 19, quando circa metà del disco lunare è immerso nel cono di penombra. Al centro della regione di penombra (a una distanza di circa 1800 km dall’ombra), la luminosità diminuisce di 0,7 magnitudini; una quantità suffi ciente per essere notata da un buon osservatore. In queste condizioni, un osservatore sulla porzione della Luna interessata dal fenomeno vedrebbe il Sole in parte coperto dalla Terra.