Nuovo Orione nr. 197 Ottobre 2008

Nuovo Orione nr. 197
Ottobre 2008
In edicola dal 25 Settembre
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L’elongazione mattutina di MERCURIO42
L’elongazione mattutina di MERCURIO
Walter Ferreri
IN QUESTO MESE IL PICCOLO PIANETA VIENE A TROVARSI NELLE MIGLIORI CONDIZIONI DI VISIBILITÀ, ANCHE SE RICHIEDE UNA LEVATA MATTUTINA DI BUONORA
Secondo una storia piuttosto infl azionata, Copernico ebbe a lamentarsi nel letto di morte per non essere mai riuscito a vedere Mercurio, complici le nebbie che si alzavano dalla Vistola. Probabilmente la storia è inventata di sana pianta, ma è un indice della diffi coltà di vedere il piccolo pianeta; il più piccolo del Sistema Solare, da quando Plutone è stato “retrocesso” a pianeta nano. È ben documentato, invece, come il pianeta fosse conosciuto dagli antichi, tra cui gli Egizi, i Cinesi e i Sumeri, che osservavano molto il cielo, anche se inizialmente ritenevano che vi fossero due corpi. I Greci assegnarono a Mercurio due nomi: Apollo, quando era visibile al mattino, ed Hermes, quando era stella della sera. Pare che, nel mondo occidentale, il primo a capire che fosse lo stesso pianeta sia stato Pitagora. Tags:OSSERVAZIONI -
Il Sole Nero sulla CINA44
Il Sole Nero sulla CINA
Walter Ferreri
L’ECLISSE TOTALE DI SOLE DEL 1° AGOSTO SCORSO: TUTTI I PARTICOLARI E LE FOTOGRAFIE DELLO SPETTACOLARE EVENTO
L’unica eclisse totale di Sole del 2008 si è resa visibile dal Canada alla Cina, attraversando regioni artiche particolarmente inospitali e caratterizzate da una copertura nuvolosa frequente. Come riportato nell’articolo di F. Espenak “Un’eclisse solare dal Canada alla Cina” (Nuovo Orione n. 190, marzo 2008), il massimo dell’eclisse si è verifi cato in Siberia, a nord della capitale della regione, la grande città di Novosibirsk. Questa appariva come la zona più favorevole dove recarsi per osservare il fenomeno, se non fosse stato per le previsioni meteorologiche, che - in base ai dati degli anni passati - davano come probabilità di cielo sereno in luglio e agosto solo un 30- 40%. Un valore troppo a rischio. Per questo motivo, si è preferito optare per un sito dove la totalità durava meno, ma con probabilità di cielo sereno decisamente più alte. In base a quest’ottica, si è scelta una località della Cina a ridosso col confi ne mongolo, dove le probabilità di cielo sereno nel periodo considerato erano di ben il 60-70%; esattamente il reciproco della situazione siberiana. Tags:OSSERVAZIONI -
Un grande astrofilo WILHELM OLBERS48
Un grande astrofilo WILHELM OLBERS
Gianfranco Benegiamo
A 250 ANNI DALLA NASCITA, RICORDIAMO UN MEDICO E ASTRONOMO, CHE SCOPRÌ COMETE E PIANETINI, OLTRE A FORMULARE IMPORTANTI TEORIE ASTRONOMICHE
La storia dell’astronomia, soprattutto quella meno recente, è stata scritta da numerosi dilettanti. Persone impegnate di giorno nei più vari lavori, che rinunciavano a preziose ore di sonno, durante la notte, per dedicarsi all’osservazione della volta stellata. Volendo indicare uno dei più rappresentativi astrofi li del passato, forse una scelta ampiamente condivisibile cadrebbe sul nome di Heinrich Wilhelm Olbers, del quale il prossimo 11 ottobre sarà celebrato il 250° anniversario della nascita. Nato nel 1758 ad Arbergen, un villaggio poco distante da Brema, dove il padre era un pastore luterano, si appassionò già da ragazzo allo studio del cielo. Appena adolescente, fu mandato a Gottinga, per seguire il corso di studi che nel 1780 ne farà un medico. Stabilitosi poi a Brema, aprì uno studio e qui, per oltre 40 anni, esercitò con successo questa professione. Sul terrazzo della casa dove abitava e riceveva i pazienti, per soddisfare la passione astronomica, realizzò un piccolo osservatorio, nel quale trascorreva buona parte delle notti. Tags:PERSONAGGI -
I cicloni di SATURNO53
I cicloni di SATURNO
R. Lena, M. T. Bregante e P. Lazzarotti
L’ULTIMA OPPOSIZIONE DEL GIGANTE INANELLATO È STATA CARATTERIZZATA DA DUE WOS, CHE SONO STATE MONITORATE ANCHE CON STRUMENTI AMATORIALI
Dalla data di opposizione di Saturno, avvenuta il 24 febbraio 2008, le osservazioni del pianeta sono state caratterizzate soprattutto dall’attività atmosferica, rappresentata dalla presenza di due WOS (White Oval Spot, “macchia chiara ovale”), apparse in corrispondenza di jet-stream (“correnti a getto”), ovvero da fl ussi d’aria di sezione relativamente piccola, che fl uiscono velocemente (vedi il box “Cicloni di ammoniaca”). Il fenomeno dei jet-stream è conosciuto anche sulla Terra: sul nostro pianeta le correnti a getto si formano nell’atmosfera alla quota di circa 11 km, appena sotto la tropopausa, in genere ai confi ni tra masse d’aria adiacenti con signifi cative differenze di temperatura, come quella della regione polare e dell’aria più calda a sud. Le principali correnti a getto sono venti zonali che fl uiscono da ovest verso est, sia nell’emisfero boreale che in quello australe; questo movimento è dovuto alla forza di Coriolis, a sua volta generata dalla rotazione della Terra. I percorsi dei fl ussi d’aria mostrano delle tipiche forme a meandro, e queste forme stesse si propagano verso est, a velocità minore dell’effettivo vento al loro interno. Tags:OSSERVAZIONI -
I primi 50 anni della NASA56
I primi 50 anni della NASA
Antonio Lo Campo
DA MEZZO SECOLO LA PIÙ FAMOSA AGENZIA SPAZIALE DEL MONDO TRASFORMA LA FANTASCIENZA IN REALTÀ. E NEL FUTURO C’È… MARTE
All’alba dell’11 ottobre 1958, da quella che era nota come “la base di lancio del promontorio di Cape Canaveral”, un razzo vettore americano Thor-Able lanciava e metteva in orbita la sonda Pioneer 1, destinata a raggiungere l’orbita della Luna. Gli strumenti del veicolo spaziale indicavano una velocità troppo elevata: l’inclinazione della traiettoria differiva di qualche chilometro rispetto a quella prevista, quanto bastava però per far sì che fallisse il raggiungimento del satellite naturale della Terra. Ma si trattava comunque di uno dei primi tentativi; la corsa alla Luna e la gara spaziale con i russi erano appena iniziate. Quella missione Pioneer, pur prendendo il nome di un programma che ha poi portato a grandi successi (ricordiamo che le sonde Pioneer 10 e 11, per esempio, viaggiano da alcuni anni oltre i confi ni del Sistema Solare) non passò certo alla storia, e in pochi, anche tra gli esperti e gli storici, ne ricordano i dettagli. Ma fu comunque importante, perché fu il primo lancio spaziale americano targato “NASA”. Tags:ASTRONAUTICA -
Telescopio Bresser Messier R-152S62
Telescopio Bresser Messier R-152S
Walter Ferreri
Ecco, dopo il Messier R-127S, un altro rifrattore acromatico “corto” della Bresser; uno strumento dotato di obiettivo da 152 mm di diametro a f/5 (F. 760 mm): un valore molto forzato per un comune doppietto da 15 cm di diametro. Lo strumento perviene con due imballi distinti. Il meno voluminoso, ma più pesante, è quello che contiene la montatura con treppiede e contrappesi. Aperta questa confezione, compare un coperchio grigio-marrone, tolto il quale appare un cartone bianco. Solo togliendo quest’ultimo, compaiono - fi nalmente - le confezioni dei vari scomparti. Come prima impressione, si può dire che lo strumento è ben imballato! Tags:PROVE STRUMENTI -
Il capace Cubo di iOptron67
Il capace Cubo di iOptron
Gary Seronik (trad. di Walter Ferreri)
Alcuni nuovi prodotti scaturiscono quando la tecnologia esistente converge in un mercato che cambia. Il Cubo iOptron è uno di questi. Il suo contenitore in fusione di metallo del Go To motorizzato, per puntare e inseguire con una montatura altazimutale, è unico nel mercato attuale. Ma il fatto notevole è che il Cubo costa meno di molte montature altazimutali non motorizzate e il suo prezzo include il treppiede! Il Cubo è stato annunciato proprio quando stavo cercando una montatura portatile dotata di inseguimento da usare con il mio rifrattore William Optics da 66 mm. Mi sembrò proprio ciò che cercavo e quindi lo ordinai appena fu disponibile. Tags:PROVE STRUMENTI