Nuovo Orione nr. 196 Settembre 2008

Nuovo Orione nr. 196
Settembre 2008
In edicola dal 28 Agosto
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L’opposizione di URANO42
L’opposizione di URANO
Walter Ferreri
L’EVENTO ASTRONOMICO DEL MESE DI SETTEMBRE È COSTITUITO DALLE MIGLIORI CONDIZIONI DI OSSERVABILITÀ DEL PIANETA SCOPERTO DA HERSCHEL
Urano è un pianeta che orbita a una distanza tale dal Sole che una differenza di qualche mese dalla data dell’opposizione, per un osservatore situato sulla Terra, non cambia granché le cose. Per esempio, a dicembre ci sottenderà un diametro di 3,5” contro i 3,7” del giorno dell’opposizione. Ma nel mese dell’opposizione sussiste pur tuttavia una piccola differenza a favore, come anche nella magnitudine, che è di 5,7, contro quella di 5,9 a tre mesi di distanza. Inoltre, il pianeta sorge al tramontare del Sole e raggiunge il punto più alto sull’orizzonte verso la mezzanotte locale. Anche a occhio nudo Nell’opposizione di quest’anno, che si verifi ca il sabato 13 di questo mese, Urano viene a trovarsi a 2856 milioni di km dalla Terra, in AR 23h 27m e Declinazione -4° 26’, coordinate che lo proiettano all’interno dei confi ni della costellazione dell’Acquario, in prossimità dei Pesci. A questa distanza (19,092 UA), il pianeta ci sottende un diametro equatoriale di 3”,69 e brilla come una stella di magnitudine +5,7. Tags:OSSERVAZIONI -
Come si fa a scoprire un ASTEROIDE?44
Come si fa a scoprire un ASTEROIDE?
Albino Carbognani
LA RICERCA DI NUOVI ASTEROIDI È UN’ATTIVITÀ CHE PUÒ ESSERE INTRAPRESA CON PROFITTO DAGLI ASTROFILI. ECCO LA STORIA DI COME È STATO TROVATO IL PIANETINO 2007 RT6
Il 1° gennaio 1801, l’astronomo Giuseppe Piazzi scopriva, dall’Osservatorio di Palermo, il primo asteroide: 1 Ceres, un corpo roccioso con un diametro medio di circa 940 km, posto su un’orbita quasi circolare a 2,77 UA dal Sole. Cerere è il maggiore degli asteroidi della Fascia Principale (MBA, Main Belt Asteroid), la regione del Sistema Solare centrata sull’eclittica e grossolanamente compresa fra le orbite di Marte e Giove. Da allora, le scoperte di nuovi asteroidi si sono succedute a un ritmo sempre più incalzante: al momento, sono noti circa 380mila corpi minori. La stragrande maggioranza degli asteroidi conosciuti appartiene alla Fascia Principale, la cui popolazione stimata è compresa fra 1 e 2 milioni di corpi celesti. Ma come si fa a scoprire un asteroide? Lo vediamo esaminando un caso concreto, ovvero la scoperta di 2007 RT6, un asteroide di Fascia Principale di 3 km di diametro, avvenuta nella notte del 7 settembre 2007 con il rifl ettore da 81 cm di diametro dell’Osservatorio Astronomico di Saint- Barthélemy, della Regione autonoma Valle d’Aosta. Al fuoco diretto del rifl ettore si trova una camera CCD FLI 1001E Pro, in grado di dare un campo di vista di 13,3×13,3 primi d’arco. Prima di esporre i fatti, è bene fare un cenno sulla strategia di ricerca adottata. Tags:TECNICA -
Il turismo del futuro nello SPAZIO48
Il turismo del futuro nello SPAZIO
Antonio Lo Campo
ALCUNE AGENZIE DI VIAGGIO STANNO GIÀ VENDENDO (COSTOSI) BIGLIETTI PER VIAGGI ORBITALI. MA NON MANCANO SOLUZIONI ANCHE IN ITALIA, ALLA PORTATA DI (QUASI) TUTTE LE TASCHE
Per adesso non è affatto semplice: le opportunità sono poche e, soprattutto, costano moltissimo. Roba da milionari in pratica. E, infatti, prenotarsi per un viaggetto in orbita intorno alla Terra, che comprende anche un bel soggiorno - vitto e alloggio compresi - a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ha un costo che solo un ricco imprenditore può permettersi. Ecco perché i primi turisti spaziali, la cui epoca è iniziata nell’aprile 2001 con il magnate americano di 59 anni Dennis Tito, sono tutti milionari (o miliardari, per restare nei parametri delle vecchie lire). Con 24 milioni di euro, in pratica, ci si “compra” una missione delle capsule russe Sojuz, quelle dei voli di tipo Taxi fl ight utilizzate per portare nuovi equipaggio sulla stazione spaziale, e un posticino dei tre disponibili viene ceduto al turista delle stelle. Ancora per poco, però. Tags:ASTRONAUTICA -
Strumenti magici per le vostre ASTROFOTOGRAFIE53
Strumenti magici per le vostre ASTROFOTOGRAFIE
R. Scott Ireland (trad. di F. Manzini)
COME SVILUPPARE TUTTO IL POTENZIALE DELLE VOSTRE IMMAGINI ASTRONOMICHE, UTILIZZANDO LE “MASCHERE DI LIVELLO” DI ADOBE PHOTOSHOP
Gli odierni astrofotografi sanno che creare un’opera fotografi ca richiede l’impiego di ore al telescopio e un tempo anche più lungo al computer. La sola elaborazione di immagini coinvolge l’esecuzione di dozzine di passaggi, producendo molti fi le da conservare o scartare prima che sia creata l’immagine fi nale. Ciò che alcuni possono non conoscere è che si possono conservare tutti i passaggi intermedi in un fi le che può successivamente essere cambiato in un punto qualunque del procedimento: tutto ciò che necessita è lavorare con i “Livelli”, uno degli strumenti più potenti nell’“ arsenale” di Adobe Photoshop. Come funzionano i livelli Ciò che rende così utili i livelli di Photoshop è la loro struttura “tridimensionale”. Questi livelli lavorano dall’alto al basso. Ci si immagini di impilare dei fogli di acetato trasparente con le immagini dipinte su uno dei lati di ciascuno e osservare attraverso la pila per vedere il risultato: si vedrebbe un’immagine composta dal fondo e dalle parti riportate su tutti gli acetati sovrapposti. Tags:TECNICA -
La più grande struttura dell’UNIVERSO56
La più grande struttura dell’UNIVERSO
Marco D’Arienzo
NASCOSTA IN UN REMOTO ANGOLO DEL COSMO DA OLTRE 12 MILIARDI DI ANNI, È FORSE L’ANTENATA DEI PIÙ GRANDI SUPERAMMASSI DI GALASSIE
Chiunque sia convinto che l’Universo non abbia più nulla da nascondere, con molta probabilità sarà costretto a ricredersi. Recentemente, infatti, presso gli osservatori astronomici Subaru e Keck dell’Osservatorio di Mauna Kea (Hawaii), un team di astrofi sici giapponesi ha stanato la più grande struttura mai osservata nell’Universo. Si tratta di un enorme fi lamento, costituito da una grande quantità di galassie, gas e polveri che si estendono per 200 milioni di anni luce, costellato da oltre 30 sotto-accumuli gassosi ricchi di idrogeno, ognuno dei quali potrebbe avere una massa fi no a dieci volte maggiore della nostra Galassia. Secondo le prime stime, questo gigante dello spazio potrebbe essersi formato “solo” 2 miliardi di anni dopo la nascita dell’Universo. Un mostro spaziale vecchio e ingombrante, rimasto mimetizzato nel buio siderale per diversi miliardi di anni, ma forse in grado di risolvere molti quesiti rimasti fi nora irrisolti e di fornire risposte a molte domande sulla struttura dell’Universo su grande scala. Tags:ASTROFISICA -
Telescopio Meade Series 5000 ED APO60
Telescopio Meade Series 5000 ED APO
Walter Ferreri
Si tratta di un rifrattore apocromatico 80/480 con obiettivo a tre lenti spaziate in aria. Lo strumento - solo ottica intubata - è contenuto in un imballo di cartone, pesante complessivamente 6,5 kg. Questo imballo protegge un’elegante valigetta in alluminio, il cui aspetto fa intuire che debba contenere uno strumento di pregio. Curiosamente, nell’estrarre la valigetta dall’imballo, ci è accaduto di “prendere la scossa” per l’elettricità statica, effetto che per noi non si è mai verifi cato prima d’ora nel compiere questa operazione. Aperta la valigetta, emerge lo strumento, ben affogato nella plastica espansa e due fogli. Uno è per aderire alla Comunità 4M Meade, l’altro fornisce informazioni sullo strumento. È proprio da questo che apprendiamo come questo strumento sia “un vero tripletto ED apocromatico il cui progetto garantisce immagini da manuale, come c’è da aspettarsi da un apocromatico di alta qualità”. Tags:PROVE STRUMENTI -
Inseguitore Orion StarShoot AutoGuider63
Inseguitore Orion StarShoot AutoGuider
Federico Manzini
L’autoguida ha rivoluzionato il modo di ripresa del profondo cielo per telescopi di tipo commerciale, meccanizzando il noioso e faticoso metodo della guida manuale. Questa procedura ha coinvolto decine e decine di astrofi li, che dovevano tenere per ore l’occhio fermo a un reticolo di guida, correggendo con le pulsantiere di controllo fi ne i movimenti dovuti ai non perfetti accoppiamenti fra la vite senza fi ne e la corona dentata. Quanti, fra i lettori, non hanno mai “buttato via” un’immagine perché era risultata “mossa”? E quanti, convinti di avere fatto una guida perfetta, non si sono visti stelle con 4 o 5 punte, dovute a errori di guida? Fino a poco tempo fa, il problema sembrava senza soluzione, ma tutta una serie di autoguide di nuova generazione e di costruzione cinese pare averlo risolto. Tags:PROVE STRUMENTI