Nuovo Orione nr. 192 Maggio 2008

Nuovo Orione nr. 192
Maggio 2008
In edicola dal 24 Aprile
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TELESCOPI mostro per l’astronomia di domani36
TELESCOPI mostro per l’astronomia di domani
Jonathan Lowe (traduzione di Walter Ferreri)
LA PROSSIMA GENERAZIONE DI ENORMI OSSERVATORI ASTRONOMICI STA PER LASCIARE LO STADIO DI PROGETTO, PER DIVENTARE REALTÀ
Gli astronomi erano affascinati dal cielo notturno già prima che Galileo riuscisse a osservare per la prima volta i pianeti e le stelle attraverso un oculare. Nonostante le potenzialità molto ridotte dei suoi strumenti, rispetto agli standard odierni, la sua invenzione fu all’epoca rivoluzionaria. Da allora, ogni incremento successivo nelle dimensioni delle lenti e degli specchi ha dilatato il nostro orizzonte di conoscenze cosmiche, mentre l’importanza della Terra nell’ambito dell’Universo si è astronomicamente ridotta. La “febbre dell’apertura” che af- fl igge i dilettanti, ovvero la smania di possedere un telescopio di diametro sempre maggiore, spesso colpisce anche i professionisti: gli astrofi sici desiderano raccogliere sempre più luce, per osservare oggetti più deboli e risolvere dettagli sempre più fi ni. Nel prossimo futuro, quando diverranno operativi dei telescopi estremamente grandi (ovvero gli ELT, Extremely Large Telescopes), gli studiosi potranno penetrare nell’oscurità, per rispondere ad alcune delle più intriganti domande della cosmologia. Tags:OSSERVATORI -
MARTE E MERCURIO danno spettacolo42
MARTE E MERCURIO danno spettacolo
Walter Ferreri
DUE EVENTI DI QUESTO MESE RIGUARDANO I DUE PIANETI PIÙ PICCOLI DEL SISTEMA SOLARE: UNO SI NASCONDE DIETRO LA LUNA, L’ALTRO SI METTE IN MOSTRA
Tra i vari fenomeni di questo mese, spiccano la massima elongazione di Mercurio, ovvero la massima distanza angolare dal Sole - e quindi la massima visibilità - e l’occultazione lunare di Marte. Iniziamo a occuparci di Mercurio, anche se il fenomeno che lo interessa si verifi ca dopo. Una serata per Mercurio Mercoledì 14 il pianeta più piccolo del Sistema Solare e il più vicino al Sole viene a trovarsi alla massima elongazione orientale, che in questa circostanza corrisponde a 22°. È quindi un’ottima occasione per osservarlo, vista la sua elusività e il fatto che si verifi ca la sera; un periodo della giornata molto più comodo della mattina per le nostre abitudini. Secondo un aneddoto, il grande Copernico ebbe a lamentarsi nel letto di morte per non essere mai riuscito a vedere Mercurio, a causa delle nebbie che si alzavano dalla Vistola. Anche se è probabile che questa storia sia stata inventata di sana pianta, poiché Copernico fece parecchie osservazioni anche al di fuori della sua Polonia, è molto indicativa del fatto che non sia facile osservare questo piccolo pianeta. L’apparizione del 14 maggio è così favorevole, perché Mercurio viene a trovarsi a nord dell’eclittica, a una declinazione di ben +25° e a un’Ascensione Retta (AR) di 5 ore, che lo proietta nel Toro, tra Aldebaran e Beta Tauri. Tags:OSSERVAZIONI -
CERCATORI senza segreti44
CERCATORI senza segreti
Tony Flanders (traduzione di Walter Ferreri)
NON RIUSCITE A TROVARE GLI OGGETTI CELESTI CHE CERCATE COL TELESCOPIO? ECCO QUI IL RIMEDIO!
Raramente i cercatori ricevono l’attenzione che meritano. Concettualmente, sono strumenti molto semplici; ma se vengono usati senza conoscerli, l’osservazione può risultare piuttosto laboriosa. Viceversa, con un piccolo sforzo per imparare a usarli, l’osservazione del cielo risulta molto più soddisfacente. Invece di impiegare 10 minuti per localizzare un singolo soggetto, ci si muove senza sforzo da un oggetto a un altro. A che cosa serve il cercatore Un cercatore è necessario, poiché i telescopi inquadrano solo una piccolissima porzione di cielo (chiamato “campo di vista”). Tenete davanti ai vostri occhi una cannuccia da bibita e notate quanto piccola sia la porzione di spazio visibile attraverso di essa: questa porzione corrisponde a quella vista da un telescopio impiegato al suo ingrandimento minimo. Un grande telescopio, usato ad alti ingrandimenti, può avere un campo di vista che è solo un decimo di questo: come guardare attraverso un foro di spillo! È quasi impossibile trovare qualsiasi cosa nel cielo notturno quando il campo è così ristretto. Un cercatore è un telescopio molto piccolo, dotato di un grande campo di vista, più simile a quello che si ha guardando attraverso il tubo di cartone di un rotolo di asciugamani di carta, che non quello concesso da una cannuccia da bibita. Questo rende più facile localizzare gli oggetti in cielo. Quando il vostro “bersaglio” è al centro del cercatore (indicato da un crocicchio), in teoria esso dovrebbe essere visibile anche nel telescopio principale. Ma, in pratica, le cose potrebbero andare in modo differente! Tags:TECNICA -
BOLIDI E SUPERBOLIDI sull’Italia48
BOLIDI E SUPERBOLIDI sull’Italia
Albino Carbognani
SI ESTENDE IL MONITORAGGIO DI QUESTI FENOMENI SPETTACOLARI E IMPREVEDIBILI, ANCHE GRAZIE AD ALCUNI EPISODI ECCEZIONALI
Periodicamente, pubblichiamo i report di bolidi osservati dall’Italia, anche grazie al contributo dei lettori. Ma l’ultimo report su un singolo bolide risale al 12 agosto 2002, quasi sei anni fa. Finalmente, l’estate 2007 non ha deluso le attese: il 18 luglio, alle 20h 21m 35s TU, un bolide molto luminoso ha solcato i cieli dell’Italia settentrionale, muovendosi su una traiettoria percorsa da nord-est verso sud-ovest. Secondo le consuetudini internazionali adottate dall’ITAlian Superbolide Network (ITASN), il bolide ha ricevuto la sigla IT20070718: le prime due lettere identifi cano il Paese in cui è stato osservato, le prime quattro cifre indicano l’anno (2007), la quinta e la sesta cifra il mese (luglio, 07) e le ultime due il giorno (18). In caso d’ambiguità, per due bolidi nello stesso giorno, si può aggiungere l’ora di comparsa in Tempo Universale. La sera del 18 luglio il cielo, in particolare sull’Emilia Romagna e sul Veneto, era sgombro da nubi, e i testimoni dell’evento sono stati numerosi, come testimoniano i diversi messaggi di posta elettronica su forum e gruppi di discussione sparsi nel web. Tags:CIELO E TERRA -
DEMBOWSKI, il maestro delle stelle doppie52
DEMBOWSKI, il maestro delle stelle doppie
Giuseppe Macalli
IL SUO NOME HA RAGGIUNTO UNA FAMA MONDIALE, EPPURE RISCHIA DI ESSERE DIMENTICATO: UN GRANDE ESEMPIO DI TENACIA, SERIETÀ E UMILTÀ PER GLI ASTROFILI DI OGGI
“Sempre si studiò di essere, e poco si curò di parere, … Possa l’Italia nuova vantare molti uomini simili a lui”. Con queste parole lo Schiaparelli concludeva la commemorazione funebre di Ercole Dembowski. I biografi raccontano che furono in molti, quel freddo pomeriggio di gennaio, a venire a Milano da altre città italiane ed europee: il funerale fu addirittura ritardato di quattro giorni per permettere agli astronomi dell’Osservatorio di Pulkovo di arrivare in Italia; si racconta che viaggiarono giorno e notte, cambiando i cavalli ogni quattro ore per rendere l’estremo saluto a uno dei più famosi astronomi della fi ne dell’Ottocento. Fu Schiaparelli, direttore dell’Osservatorio Milanese di Brera, ma soprattutto uno dei massimi astronomi del XIX secolo, ad apporre una targa di bronzo al basamento del suo telescopio che divenne anche la sua pietra tombale a Monte, allora piccola frazione di Albizzate, ora Solbiate Arno, in provincia di Varese. Non tutti sanno, però quale importante contributo al mondo dell’ astronomia ha lasciato il barone Ercole Dembowski. Tags:PERSONAGGI -
NIKON D300 Digital SLR56
NIKON D300 Digital SLR
Dennis Di Cicco
Poiché ho posseduto apparecchiature astronomiche CCD specializzate negli ultimi 20 anni, i miei acquisti delle camere fotografi che convenzionali non sono stati guidati dalle novità digitali in astronomia. Sono forse stato più spinto dagli obiettivi e dagli accessori che già possiedo. E così sono piuttosto un “ragazzo da Nikon”, cresciuto dallo scatto digitale singolo fi no al vero banco di lavoro delle camere DSLR, comprendendo i modelli D70 e D200. Tuttavia, è grazie alle caratteristiche tipicamente astronomiche di questa nuova Nikon D300 che ho aperto ancora una volta il mio raccoglitore. La D300, con il suo sensore da 12- megapixel e il formato APS, è il migliore modello Nikon ed è la prima camera della linea professionale a usare un CMOS piuttosto che un sensore CCD; con le sue caratteristiche, potrà diventare un punto di riferimento nella fotografi a tecnologica. Poiché la D300 è stata estesamente presentata sulla stampa e sul Web (si possono vedere, per esempio, i siti www.dpreview.com e www. kenrockwell.com), evidenzierò solo le caratteristiche che interessano i fotografi del cielo. Tags:PROVE STRUMENTI -
ZIEL CRUISE 75 GoTo e 100 GoTo58
ZIEL CRUISE 75 GoTo e 100 GoTo
Federico Manzini
Questa prova vede un test contemporaneo di due strumenti già ben conosciuti ai lettori: si tratta di due rifl ettori newtoniani con specchio primario dal diametro di 150 e 200 mm. La grande novità di questo momento è che ora hanno un valore aggiunto che risiede in una montatura stabilmente fi ssata su un buon treppiede in acciaio e fi nalmente dotata di motori e pulsantiera SynScan, di tipo GoTo. Questa dotazione è stata ben studiata ed è veramente utile: non avevo mai visto così tanti oggetti in una sola notte di osservazione! Gli strumenti In entrambi i telescopi, lo specchietto secondario è incollato al proprio supporto, in modo da essere leggermente fuori asse come le leggi dell’ottica applicate a telescopi newtoniani comandano; lo sorreggono quattro razze sottili, ma anche molto resistenti alle fl essioni: l’ostruzione che ne deriva è attorno a 0,25. È un buon valore anche per l’osservazione planetaria, anche se, per questo campo di applicazione, la focale di partenza è piuttosto bassa e necessita di ottimi oculari per raggiungere alti ingrandimenti. Gli specchi sono in vetro di tipo BK7 con un primario di 30 mm di spessore, alloggiato e sorretto da una cella metallica con viti per la collimazione. Anche il secondario è regolabile, così come le quattro razze che lo sostengono. Tags:PROVE STRUMENTI -
Sky-Watcher Autotracking R70762
Sky-Watcher Autotracking R707
Walter Ferreri
L’Autotracking R707 è un rifrattore acromatico 70/700 mm con motore e pulsantiera, in grado di controbilanciare la rotazione terrestre, nonostante la montatura altazimutale. La prima cosa che ci ha colpito di questo strumento sono state le dimensioni della confezione che lo contiene; mentre la larghezza e l’altezza hanno valori normali (24x36 cm), la lunghezza è di ben 109 cm, un valore che farebbe pensare a una focale decisamente più lunga. Una volta aperta la confezione interna, se ne capisce il motivo. La scatola della montatura e quella degli accessori sono state sistemate non sopra quelle del treppiede e del tubo, ma a lato. Questo aspetto consiglia di trasportare lo strumento già semi-montato, per esempio in due parti (tubo e treppiede-montatura), con una scatola a parte per gli accessori; così, si risparmia molto spazio. La prima cosa che emerge è l’opuscolo delle istruzioni in italiano. È fatto molto bene ed è assai chiaro. Esordisce consigliando al neo possessore dello strumento di dotarsi di un atlante celeste, tra i quali uno molto utile e pratico è il nostro Atlante astronomico della Biblioteca di Nuovo Orione. Tags:PROVE STRUMENTI