Nuovo Orione nr. 191 Aprile 2008

Nuovo Orione nr. 191
Aprile 2008
In edicola dal 27 Marzo
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Il volto segreto di MERCURIO38
Il volto segreto di MERCURIO
Cesare Guaita
LA SONDA MESSENGER È RIUSCITA A SCRUTARE DA VICINO L’EMISFERO DI MERCURIO CHE IL MARINER 10 NON POTÉ ESPLORARE 33 ANNI FA. FACENDO SCOPERTE MOLTO INTERESSANTI
Per Robert Strom, professore emerito dell’Università dell’Arizona presso il Lunar and Planetary Laboratory di Tucson, il 14 gennaio 2008 è stato forse il giorno più esaltante della sua lunga carriera scientifi ca. Quel giorno era atteso con ansia da un centinaio tra scienziati e ingegneri, che - guidati da Sean Salomon (Dipartimento di Magnetismo terrestre della Carnegie Institution di Washington) - erano riusciti nella diffi cile impresa di portare la sonda Messenger (MErcury Surface, Space ENviromment, GEochemistry and Ranging) nei pressi di Mercurio, a 33 anni di distanza dallo storico primo sorvolo del Mariner 10. Ma per Robert Strom la missione Messenger ha un signifi cato tutto particolare. La sua carriera di scienziato iniziò nel 1974, quando scelse, per la sua tesi di dottorato, di studiare le immagini che Mariner 10 aveva inviato a Terra durante i suoi tre sorvoli ravvicinati con Mercurio (29 marzo e 21 settembre ’74, 16 marzo ’75). Purtroppo, il tempo è implacabile con tutti… Così, Strom si è trovato a essere l’unico esponente del vecchio team del Mariner 10 direttamente coinvolto anche nella missione Messenger. Tags:SISTEMA SOLARE -
La congiunzione LUNA-REGOLO-SATURNO48
La congiunzione LUNA-REGOLO-SATURNO
Walter Ferreri
L’EVENTO ASTRONOMICO DI QUESTO MESE È LA SPETTACOLARE CONGIUNZIONE DEL 15 APRILE, CHE CI PERMETTERÀ DI OSSERVARE E FOTOGRAFARE UN ORIGINALE TRIANGOLO CELESTE
Vari fenomeni celesti del mese di aprile vedono protagonista la Luna, con risultati spettacolari: ricordiamo l’occultazione di M44 di domenica 13 e la congiunzione con Giove di domenica 27; in queste pagine ci occupiamo di un altro evento molto particolare, il passaggio della Luna tra Regolo e Saturno, che si verifi ca martedì 15. La congiunzione più stretta fra la Luna e questi due corpi celesti si ha nelle ore diurne per l’Italia, ma il fenomeno mantiene la sua bellezza al tramonto, che si verifi ca poco dopo la massima vicinanza della Luna a Saturno. Per un osservatore situato idealmente al centro della Terra, la minima distanza tra la Luna e Regolo sarà di soli 0,9°; un valore così ridotto che per alcune regioni della Terra (ma non per l’Italia) si ha anche l’occultazione della stella. Per l’Italia, la minima distanza tra la Luna e Regolo si verifi ca alle ore 14.20 di Tempo Legale Estivo, quindi in un’ora in cui i due astri sono per noi invisibili. Questo non tanto perché si verifi ca di giorno, quanto perché la Luna e Regolo a quell’ora non sono ancora sorti (la Luna sorge a Milano alle 15.15, a Roma alle 15.07 e a Catania alle 15.02). E dopo la levata restano a lungo immersi nelle brume dell’orizzonte, per essere apprezzabili. Tags:OSSERVAZIONI -
2007 WD5 l’asteroide che ha sfiorato Marte50
2007 WD5 l’asteroide che ha sfiorato Marte
Albino Carbognani
RIENTRATO L’ALLARME PER UNA CADUTA DI UN ASTEROIDE SUL PIANETA ROSSO A FINE GENNAIO, RESTA ALTO L’INTERESSE PER I CORPI “POTENZIALMENTE PERICOLOSI” CHE SI AGGIRANO PER IL SISTEMA SOLARE
La stragrande maggioranza degli asteroidi del nostro Sistema Solare si trova a orbitare nella Fascia Principale degli Asteroidi, in una regione di spazio compresa fra le orbite di Marte e Giove, rispettivamente posti a 1,5 e 5,2 UA dal Sole (1 UA è la distanza media Terra-Sole e vale circa 150 milioni di km). La Fascia Principale, se vista dall’esterno, ha una forma “toroidale” (a ciambella), con la massima concentrazione di oggetti situata sul piano dell’eclittica (il piano dell’orbita terrestre). Tuttavia, una piccola frazione di asteroidi (poco più di 5000 oggetti) si muove nel Sistema Solare interno: le orbite di questi asteroidi intersecano, o sono comunque molto vicine (al di sotto delle 0,3 UA) a quella della Terra. Per questo motivo, tali asteroidi sono chiamati NEO (Near Earth Object). Attualmente, il NEO più grande conosciuto è 1036 Ganymed, del diametro di circa 50 km. Tutti gli altri asteroidi NEO hanno dimensioni inferiori, fi no a poche decine di metri di diametro. Tags:SISTEMA SOLARE -
Il “GRUPPO LOCALE”54
Il “GRUPPO LOCALE”
Federico Manzini
UN TOUR ALLA SCOPERTA DEI COMPONENTI PIÙ DEBOLI DEL NOSTRO AMMASSO LOCALE DI GALASSIE
Una delle proprietà più affascinanti dell’Universo è che la forza di gravità si applica a tutte le scale: dal mazzo di chiavi che ci sfugge di mano e cade per terra, alla Luna bloccata in un’orbita eterna attorno alla Terra, fi no alla disposizione delle galassie in superammassi. L’ammasso di galassie più noto è quello della Vergine (Virgo), il più vicino osservabile “in gruppo”: è solo la forza di gravità a tenere unite tutte queste galassie. Anche la nostra Galassia, la Via Lattea, appartiene a un ammasso di galassie, denominato Gruppo Locale. Poiché ci troviamo circa al centro di questo ammasso, non è visibile come gruppo, ma possiamo osservare i suoi componenti, distribuiti in varie direzioni del cielo. Tags:OSSERVAZIONI -
Una stella variabile per la MATURITÀ59
Una stella variabile per la MATURITÀ
Lorenzo Caccianiga
UNA “TESINA” ORIGINALE PER L’ESAME DI DIPLOMA IN UN LICEO SCIENTIFICO, BASATA SU UNO STUDIO AMATORIALE DELLA STELLA CEFEIDE RS BOOTIS
L’avvicinarsi della Maturità, per un ragazzo di quinta Liceo Scientifi co, rende necessario iniziare il progetto della “tesina”, quel breve componimento originale che viene presentato nei primi 10-20 minuti dell’esame orale e può vertere virtualmente su ogni tema di rilevanza didattica. Visto il mio interesse per l’astronomia, la scelta sarebbe certamente ricaduta su qualcosa di astronomico, ma che cosa? Inizialmente, pensavo a un lavoro riguardante il redshift delle galassie, ovvero lo spostamento verso il rosso delle loro linee spettrali, e avevo già scaricato dal web qualche spettro di supernova, ma in quel momento mi sono detto: per fare qualcosa di diverso dalla solita tesina “classica”, perché non sfruttare il mio telescopio per fare qualcosa di sperimentale, che preveda una raccolta dati originale? Così, ho cominciato a sondare i vari ambiti possibili, tenuto conto che possiedo solo un Newton 150/750 della Vixen vecchio ormai di trent’anni su montatura New Polaris, motorizzata solo in AR, e una camera CCD Meade DSI PRO. Tags:OSSERVAZIONI -
Sky-Watcher Auto-Tracking Mak 8062
Sky-Watcher Auto-Tracking Mak 80
Walter Ferreri
Questo telescopio è un catadiottrico Maksutov-Cassegrain 80/1000 molto compatto e poco impegnativo sotto tutti i punti di vista. La sua leggerezza e facile trasportabilità emergono già dall’imballo che lo contiene e che complessivamente pesa solo 8 kg. Aperto l’imballo (che misura 27x42x95 cm) e la confezione bianca (entrambi in cartone), appaiono i vari scomparti, dei quali il più voluminoso è quello che contiene il treppiede. Sopra questi scomparti vi è il manuale di istruzioni (in inglese), molto chiaro e dettagliato. La sua facile comprensione è in gran parte merito delle molte immagini presenti. Il montaggio dello strumento Il treppiede, che è già collegato alla base e alle barre distanziatrici, è allungabile e in alluminio brunito. Alla minima altezza, eleva il basamento a 64 cm dal suolo e impegna una superfi cie triangolare da 68 cm di lato. All’altezza massima, queste misure divengono, rispettivamente, di 118 cm e 112 cm. Tags:PROVE STRUMENTI