Nuovo Orione nr. 190 Marzo 2008

Nuovo Orione nr. 190
Marzo 2008
In edicola dal 28 Febbraio
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La Luna occulta le PLEIADI34
La Luna occulta le PLEIADI
Walter Ferreri
L’EVENTO ASTRONOMICO DI QUESTO MESE AVVIENE IN CONDIZIONI IDEALI PER L’OSSERVAZIONE E PROMETTE EFFETTI MOLTO SPETTACOLARI
Il 12 di questo mese, dalle 18.30 fi no circa alle 21.30, la Luna, nel suo moto incessante nel cielo, occulta alcune stelle delle Pleiadi. Questa occultazione non è “centrale” - solo le stelle più settentrionali dell’ammasso vengono interessate dal fenomeno - ma ha due grandi pregi: si verifi ca con una fase lunare non abbagliante ed è ben visibile dall’Italia. Ingoiate dal lato buio In questa circostanza, la fase lunare non avanzata consente di fruire favorevolmente del fenomeno; infatti, spesso avviene che osservazioni anche molto più eclatanti sulla carta all’osservazione pratica vengono poi ridimensionate, a causa del bagliore lunare o per il fatto che l’immersione si verifi ca sul bordo luminoso. All’opposto del caso di questo mese, in cui è il bordo non illuminato ad avanzare e a produrre l’immersione. È facile capire che questo si verifi - chi nella fase crescente della Luna, mentre l’opposto si ha in fase calante. L’unico aspetto negativo di questo evento è che l’inizio si ha al crepuscolo serale, con un fondo cielo ancora chiaro, soprattutto per le regioni più occidentali, dove questo inizio coincide con il tramonto del Sole. Teniamo però presente che uno strumento amatoriale al tramonto del Sole è in grado di far distinguere stelle almeno fi no alla quinta magnitudine, valore che incrementa velocemente con lo scurirsi del fondo cielo. Tags:OSSERVAZIONI -
Come scegliere il BINOCOLO per osservare il cielo36
Come scegliere il BINOCOLO per osservare il cielo
Gary Seronik (traduzione di Walter Ferreri)
È DIFFICILE SUPERARE IL BINOCOLO PER PORTABILITÀ, FACILITÀ D’USO E SPETTACOLARITÀ NEGLI STRUMENTI A GRANDE CAMPO DEL CIELO: ANCHE GLI ESPERTI TROVANO INDISPENSABILE QUESTO STRUMENTO
Quasi tutti associano l’osservazione delle stelle con i telescopi. Ma anche il più esperto astronomo dilettante possiede un binocolo. Perché? Quando si tratta di dare una rapida occhiata al cielo non c’è nulla di più facile che afferrare il binocolo, come un osservatorio pronto all’istante. Un altro vantaggio consiste nel fatto che i comuni binocoli abbracciano una porzione di cielo maggiore di quella inquadrata dalla maggior parte dei telescopi. E molti oggetti celesti sono così estesi che occorre un binocolo per poterli vedere nel modo più completo. Per chi inizia, c’è da aggiungere l’attrattiva del prezzo contenuto: un binocolo è molto meno costoso di un buon telescopio per principianti. Inoltre, a differenza dei telescopi, che normalmente forniscono immagini rovesciate o ribaltate, i binocoli forniscono immagini totalmente raddrizzate. Questo rende molto più facile il passaggio dalla visione a occhio nudo a una strumentale. È molto probabile che possediate già un binocolo. Anche se ha passato gli ultimi anni nel fondo di un cassetto e non sia dotato della migliore ottica del mondo, esso mostrerà molto di più di quanto non si veda a occhio nudo. Detto questo, è chiaro che vi sono alcuni binocoli più adatti di altri all’osservazione del cielo. Qui diamo alcuni suggerimenti per capire quali sono i buoni e quali quelli meno buoni. Tags:STRUMENTI -
Un’ECLISSE SOLARE dal Canada alla Cina40
Un’ECLISSE SOLARE dal Canada alla Cina
Fred Espenak e Jay Anderson
IL TRACCIATO E LE CONDIZIONI OSSERVATIVE DELLO “SPETTACOLO PIÙ SUBLIME E IMPRESSIONANTE CHE LA NATURA CI PRESENTI”: L’APPUNTAMENTO È PER IL PROSSIMO 1° AGOSTO
Poche persone hanno il privilegio d’essere testimoni di un’eclisse totale di Sole. Sebbene uno di questi allineamenti celesti abbia luogo ogni uno o due anni, la loro visibilità è tipicamente limitata a una banda di territorio molto stretta, che copre meno dello 0,5% della superfi cie terrestre. Alcuni appassionati e astronomi professionisti dedicano anni di preparativi per ogni eclisse, per avere l’opportunità di trovarsi al meglio delle condizioni possibili nei brevi minuti (o addirittura secondi) in cui la Luna copre totalmente il disco solare. Solo in questa occasione la spettacolare corona solare è visibile a occhio nudo, come un diafano alone che rivela la rete del campo magnetico presente all’interno dell’atmosfera solare. L’astronoma americana Isabel Lewis (1881- 1966) la defi nì “lo spettacolo più sublime e impressionante che la natura ci presenti.” La prossima eclisse totale di Sole si verifi ca venerdì primo agosto 2008. Come spesso accade, l’eclisse possiede le caratteristiche antisociali di evitare grandi aree metropolitane. Attraversando alcune tra le località più remote della Terra, il suo percorso ad alte latitudini le fa percorrere regioni del globo dove il cielo è quasi sempre coperto. Solo quando abbandona le fredde acque del Nord e si avventura a Sud incrementano le speranze di cielo sereno. Tags:OSSERVAZIONI -
Due passi verso il CIELO46
Due passi verso il CIELO
Albino Carbognani
TUTTI I SEGRETI, O QUASI, DELL’OSSERVAZIONE CON UN PICCOLO TELESCOPIO E DELLA RIPRESA DELLE PRIME IMMAGINI ASTRONOMICHE
In un precedente articolo (“Per iniziare a osservare il cielo”, vedi Nuovo Orione n. 181, giugno 2007), abbiamo visto quali sono i primi passi che un aspirante astrofi lo può percorrere, sia con l’osservazione del cielo a occhio nudo sia con un piccolo binocolo. Ora riprendiamo il cammino da dove l’avevamo lasciato, affrontando il passaggio critico dal binocolo al piccolo telescopio. La domanda più ricorrente dei principianti è sempre su che cosa acquistare come primo telescopio, come utilizzarlo correttamente e cosa si potrà vedere. A questa domanda, e a molte altre, cercheremo di dare una risposta in questo articolo. Il piccolo telescopio Un binocolo ci può accompagnare per tutta la vita; ma prima o poi, se la passione per l’astronomia persiste, la voglia di possedere un piccolo telescopio può prendere il sopravvento e farci compiere il “grande passo” verso il cielo. Va tenuto presente che un telescopio è molto più impegnativo da gestire di un binocolo. Il parametro più importante da tenere presente per l’acquisto di un telescopio è il diametro dell’obiettivo: più è grande il diametro, maggiore sarà la capacità di raccogliere luce e di sostenere ingrandimenti elevati. Per il primo telescopio, tenendo presente che dovrà essere facilmente trasportabile e poco ingombrante da tenere in casa, potete considerare un diametro massimo di 150 mm. Una regola empirica afferma che l’ingrandimento massimo di un telescopio è il doppio del diametro espresso in millimetri; quindi, per il 150 mm di prima si arriva a circa 300 volte, un valore al di là del quale non è praticamente possibile andare. Quindi, attenzione alle pubblicità che vi promettono ingrandimenti elevati anche con piccoli diametri! Tags:ABC DELL’ASTROFILO -
Tre gioielli sotto il ventre del LEONE50
Tre gioielli sotto il ventre del LEONE
Massimiliano Razzano
LA GRANDE COSTELLAZIONE PRIMAVERILE CI OFFRE TRE BELLE GALASSIE SPIRALI DA OSSERVARE. SCOPRIAMO INSIEME I SEGRETI DI QUESTO CELEBRE TERZETTO
Ogni stagione offre i suoi frutti, anche in senso astronomico. Durante l’anno, infatti, gli astrofi li possono godere delle primizie celesti, dagli ammassi stellari alle maestose nebulose sparse lungo la Via Lattea. Ogni astrofi lo ha il suo oggetto preferito in ogni stagione. Per esempio, nelle serate invernali può divertirsi ad ammirare la Grande Nebulosa di Orione, mentre in estate ama scorrazzare fra le meravigliose nebulose nel Sagittario. Anche la primavera offre molti oggetti interessanti, in particolare una nutrita schiera di galassie per tutti i gusti. I ricchi ammassi di galassie della Chioma e della Vergine offrono la possibilità di un viaggio alla scoperta di queste lontane strutture, simili alla nostra Via Lattea. Anche la costellazione del Leone ospita un ammasso di galassie, tre delle quali sono di sicuro interesse per astrofi li alle prime armi. Il celebre “terzetto del Leone” è formato da M65, M66 e NGC 3628, tre stupende galassie già visibili con un piccolo telescopio. Queste galassie sono abbastanza luminose e facili da individuare, pertanto sono un buon punto di inizio per un viaggio alla scoperta delle galassie più belle del cielo boreale. All’inizio abbiamo detto che ogni stagione ha i suoi “frutti” astronomici. La primavera è la stagione delle galassie. Tags:OSSERVAZIONI -
RAFFREDDARE gli strumenti: come e perché56
RAFFREDDARE gli strumenti: come e perché
Gary Seronik (traduzione di Walter Ferreri)
I RIFLETTORI, SE VENGONO RAFFREDDATI, FORNISCONO VERAMENTE DELLE OSSERVAZIONI MIGLIORI? VEDIAMO DI CHIARIRE LE IDEE SU QUESTO CONTROVERSO ARGOMENTO
Se usate un rifl ettore newtoniano, probabilmente avrete sentito dire che occorre raffreddarlo, prima di eseguire le osservazioni, per garantirsi una visione ottimale. Ma da quello che ho trovato su varie chat in internet, mi sono reso conto che in proposito vi sono varie idee confuse su come e perché si debba compiere questa operazione. La maggior parte delle informazioni che circolano tra gli astrofi li sul raffreddamento degli strumenti scaturisce da alcuni articoli pubblicati su Sky & Telescope, in particolare da uno di Bryan Green del settembre 2000 e in due suoi articoli di riferimento apparsi in seguito. Essenzialmente, questi articoli evidenziano come il raffreddamento sia un fattore importante. Purtroppo, però, sembra che questi concetti, dopo varie ripetizioni, siano stati fraintesi. Ecco, allora, una serie di domande e risposte, basate sulle discussioni che ho trovato su internet. Tags:TECNICA -
Dobson RP Astro 400/180058
Dobson RP Astro 400/1800
Walter Ferreri
Fa piacere venire a conoscenza dell’esistenza di una nuova serie di strumenti per l’astronomia prodotta da una ditta italiana, che si affaccia solo ora sul mercato. Questa nuova serie di telescopi si chiama “RP Astro” e viene fabbricata a Bruino, un piccolo centro della provincia di Torino. Una produzione italiana di nicchia Gli strumenti presi in considerazione sono dei Dobson da 40 cm a f/4,5. La scelta del grosso diametro è quanto mai logica: negli strumenti piccoli e medi, la concorrenza orientale è fortissima; a causa soprattutto dei bassi costi della mano d’opera e della produzione in grande serie. Oltre un certo diametro, invece, non vi è più una produzione in così larga scala, e i costi aumentano, rendendo possibile realizzare in questo settore una nicchia con prezzi di vendita concorrenziali. Attualmente, secondo il nostro punto di vista, per essere competitivi, occorre che il diametro preso in considerazione sia superiore ai 25 cm, per i rifl ettori, e ai 15 cm per i rifrattori. In quest’ambito il diametro di 40 cm per i rifl ettori appare come un eccellente compromesso tra grande potere di raccolta della luce e portatilità. Tutti sanno che un telescopio con obiettivo da 40 cm non è catalogabile tra quelli facilmente trasportabili, ma la ditta in questione qui ha fatto miracoli, riuscendo a contenerne il peso a valori minimali. Tags:PROVE STRUMENTI -
Oculari Superplanetari William Optics SPL62
Oculari Superplanetari William Optics SPL
Fabrizio Marchi
Sono lontani i tempi in cui si considerava una fortuna preziosa possedere oculari di 3 o 4 lenti (generalmente Kellner o ortoscopici) a corredo dei nostri strumenti; un’epoca nella quale gli schemi Huygens e Ramsden a due lenti rappresentavano quanto di meglio si potesse accoppiare ai telescopi, pur con tutti i limiti di tali disegni ottici. In quegli anni non esisteva una così diffusa commercializzazione degli strumenti astronomici: quei pochi che si trovavano sul mercato erano generalmente piccoli rifrattori o newtoniani giapponesi di buona fattura, che con rapporti focali di f/12 o f/15 restituivano immagini di discreta qualità anche con oculari modesti. Solo in anni relativamente recenti, parallelamente al miglioramento e all’introduzione di nuovi schemi nelle ottiche primarie, abbiamo assistito a un’autentica evoluzione qualitativa anche degli oculari. L’evoluzione degli oculari Dallo Huygens, passando attraverso il Ramsden e il Kellner (che già rappresentava un notevole miglioramento nelle prestazioni), la progressiva commercializzazione di disegni sempre più complessi ha reso disponibile dapprima schemi ortoscopici classici secondo Abbe o Plössl, poi grandangolari, supergrandangolari e infi ne ultragrandangolari (basti pensare ai nuovi oculari di 90° e oltre di campo apparente!), con caratteristiche di eccellenza ottica. Ciascuno di noi ha così potuto, nel tempo, corredare la propria strumentazione con oculari di svariate tipologie, per ottenere il massimo delle prestazioni sia nell’osservazione in alta risoluzione che in quella del cielo profondo, prevalentemente mosso da una sorta di collezionismo dell’ultima moda, più che da una vera e propria esigenza osservativa. Tags:PROVE STRUMENTI