Nuovo Orione nr. 189 Febbraio 2008

Nuovo Orione nr. 189
Febbraio 2008
In edicola dal 31 Gennaio
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Le due facce di GIAPETO36
Le due facce di GIAPETO
Cesare Guaita
LA SONDA CASSINI HA SORVOLATO IL MISTERIOSO SATELLITE DI SATURNO, CONFERMANDONE UNA FORMA A GUSCIO DI NOCE, CON MEZZA SUPERFICIE BIANCA COME IL LATTE E MEZZA NERA COME IL CARBONE.
A dieci anni dalla partenza (15 ottobre ’97) e dopo quattro anni di lavoro orbitale attorno a Saturno, lo stato di salute della sonda Cassini rimane ottimo, con tutti gli strumenti ancora perfettamente funzionanti. Ciò non toglie che l’attesissimo (in quanto unico in tutta la missione) fl yby stretto del 10 settembre ’07 con Giapeto sarebbe completamente fallito, se fosse avvenuto con un solo giorno di ritardo rispetto alla data programmata (vedi il box “Tutto a rischio per un raggio cosmico”). Un satellite misterioso Quando G.D. Cassini scoprì Giapeto, il 25 ottobre 1671, si rese immediatamente conto che in quel corpo c’era qualcosa di molto strano: il satellite era infatti ben evidente sul lato ovest di Saturno, ma diventava praticamente invisibile sul lato est. Fu lo stesso Cassini a intuirne correttamente la causa: evidentemente, muovendosi Giapeto in maniera sincrona attorno a Saturno (rotazione e rivoluzione in 79,33 giorni), doveva presentare un emisfero bianco e brillante (quello posteriore) e un emisfero nero come il carbone (quello anteriore). Tags:SISTEMA SOLARE -
21 febbraio: eclisse totale di LUNA44
21 febbraio: eclisse totale di LUNA
Walter Ferreri
L’EVENTO DI QUESTO MESE È SCOMODO DA OSSERVARE, PER L’ORARIO POCO FAVOREVOLE, MA È DA NON PERDERE, PERCHÉ UNICO NEL 2008
Delle eclissi visibili in Italia quest’anno, solo una è notevole: quella totale di Luna del 21 febbraio. Le eclissi totali di Luna sono statisticamente meno numerose di quelle di Sole; ma - poiché si rendono visibili per qualsiasi punto della Terra dal quale la Luna sia sopra l’orizzonte - per uno stesso luogo sono molto più frequenti. Così, a distanza di neppure un anno dalla precedente, in Italia si può assistere a un’altra eclisse totale di Luna. Un’eclisse per nottambuli Purtroppo, quella di questo febbraio si presenta a un orario molto scomodo, con le fasi più interessanti fra le ore 3 e le ore 5 del mattino. Il 21 è un giovedì; ma attenzione, poiché il fenomeno si verifi ca nelle prime ore del 21: questo signifi ca che la notte interessata è quella tra mercoledì e giovedì. Ci rendiamo conto come questa precisazione appaia pleonastica, ma sappiate che in passato vi sono state parecchie persone che avevano inteso la notte successiva… Come abbiamo detto, dal momento che il fenomeno si verifi ca nella seconda parte della notte, per noi è particolarmente scomodo. Ma vediamo esattamente gli orari delle varie fasi del fenomeno, riferite al nostro orario solare, cioè all’ora seguita in Italia quando non è in vigore l’orario legale estivo (Tabella 1). La regione di massima visibilità si ha nell’Atlantico: le nazioni più favorite sono quelle più a nord-est dell’America Meridionale, il Brasile in primo luogo. Tags:OSSERVAZIONI -
All’ascolto della Galassia di ANDROMEDA46
All’ascolto della Galassia di ANDROMEDA
Michele Mallardi
UNA SEMPLICE STRUMENTAZIONE RADIOAMATORIALE CONSENTE OGGI DI REGISTRARE PERFINO DEI SEGNALI RADIO EXTRAGALATTICI. E IN FUTURO?
Lo studio dell’evoluzione dei corpi celesti alle lunghezze d’onda radio è nato per caso nel 1931, quando il giovane ingegnere americano Carl Jansky individuò l’emissione radio proveniente dal nostro centro galattico. Da quel momento in poi, utilizzando la strumentazione rudimentale dell’epoca, si incominciò a scrutare la volta celeste anche nella “fi nestra radio”. L’utilizzo di questa limitata tecnologia permise comunque di iniziare a osservare e individuare innumerevoli sorgenti radio distribuite nella volta celeste. Oggi i radio astronomi hanno a disposizione strumenti sempre più sofi sticati: grazie al continuo progredire della tecnologia, i ricercatori sono in grado di osservare l’emissione radio proveniente da oggetti celesti lontanissimi come i quasar. L’uso dei sistemi interferometrici come le reti VLBI (Very Large Baseline Interferometry) offrono l’opportunità di studiare e analizzare l’evoluzione di sistemi stellari, l’individuazione di pianeti extrasolari, buchi neri, blazar, riuscendo a coglierne particolari e dettagli impossibili da raggiungere nel passato. Tags:TECNICA -
La macchina di ANTICITERA50
La macchina di ANTICITERA
Gianfranco Benegiamo
LO STRAORDINARIO CALCOLATORE ASTRONOMICO COSTRUITO OLTRE DUE MILLENNI FA RIVELA UNA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DIMENTICATA
Nel Museo Archeologico Nazionale di Atene sono esposti i resti di un manufatto, realizzato nel I secolo a.C., la cui complessità sarà replicata nuovamente solo intorno alla fi ne del Medioevo, quando abili artigiani iniziarono a costruire elaborati orologi meccanici, adottando soluzioni tecniche apparentemente scaturite dal nulla. Purtroppo, l’oggetto in esame ha perso, dopo due millenni trascorsi in fondo al mare, ogni traccia dell’antico splendore, e occorre una buona dose d’immaginazione per intravedere ancora i lucidi ingranaggi di bronzo, racchiusi da un piccolo telaio di legno pregiato. Un gioiello della civiltà ellenistica Le incrostazioni di calcare lasciate da innumerevoli generazioni di organismi sottomarini, vivacemente colorate dai prodotti di corrosione del rame, ricoprono gli 82 frammenti in cui le ingiurie del tempo hanno ridotto la più antica e raffi nata macchina di calcolo astronomico conosciuta. Un dispositivo talmente sorprendente, proprio a causa della sua “modernità”, da essere stato inizialmente scambiato per un marcatempo medioevale, inabissatosi casualmente nello stesso identico punto in cui giaceva il relitto di una nave romana. Tags:ASTRONOMIA E STORIA -
A spasso nel cielo con GOOGLE SKY56
A spasso nel cielo con GOOGLE SKY
Federico Manzini
UN NUOVO SOFTWARE PLANETARIO GRATUITO HA INVASO IL WEB, FORTE DEL SUCCESSO DI GOOGLE EARTH. UNO STRUMENTO UTILE PER LE OSSERVAZIONI E LA DIDATTICA
Google, il gigante di internet ha appena rilasciato una nuova versione del software Google Earth che ora include uno spazio molto differente da quello locale a cui siamo abituati. Con Google Earth si possono cercare virtualmente aeree di qualunque luogo sulla Terra: chi non è ancora andato a cercare la sua casa vista dal satellite? Ma ci sono anche Google Moon e Google Mars, che permettono che l’esplorazione delle zone di allunaggio delle missioni Apollo sulla Luna e di alcune aree del Pianeta Rosso. Girando lo sguardo verso il cielo…. C’è quindi voluta una grande passione per la cartografi a per “girare” lo sguardo esternamente alla Terra e vedere anche lo spazio che la circonda. Lo ha fatto appunto Google Sky, nuovo software libero e gratuito. The Sky, il “cielo” con denominazione breve, è stato lanciato il 22 agosto ed è collegato alla versione più recente di Google Earth, la 4.2. Come planetario, contiene più di 100 milioni di stelle, ma anche galassie, nebulose e pianeti; ben 20 mila di questi oggetti si possono attualmente ricercare con il loro nome; la ricerca fornisce dettagliate informazioni su di essi, con link diretti a siti web di Wikipedia e della NASA. Questi collegamenti sono indicativi delle varie collaborazioni che Google ha ricevuto da organizzazioni come la NASA, l’UK Astronomy Teaching Centre, l’Osservatorio anglo-australiano e, soprattutto, la Sloan Digital Sky Survey. Tags:TECNICA -
Oculari Heyford HY-SW58
Oculari Heyford HY-SW
Walter Ferreri
La Salmoiraghi@&Viganò ci ha fatto pervenire una nuova serie di oculari marchiata Heyford e di elevata perfezione, il cui aspetto ricorda quello di marche più blasonate. Prima di entrare nello specifi co di questa serie da otto pezzi, cogliamo l’occasione per precisare alcuni aspetti su questa parte di ottica così importante nella visione telescopica. Se, in linea di massima, è vero che l’oculare non può fare molto per togliere alle immagini che osserva i difetti introdotti dall’obiettivo, è importante che non ne introduca altri. Ed è anche vero che in certi casi il suo schema ottico viene progettato per compensare un po’ i difetti degli obiettivi ai quali viene accoppiato. È questo il caso di alcuni oculari previsti su strumenti ben precisi, in genere microscopi e binocoli, sui quali il costruttore prevede che si usino solo ed esclusivamente questi oculari. Questa informazione ci dice che l’idea (messa in pratica da alcuni) di utilizzare per un telescopio oculari di binocolo o microscopio non è buona, poiché questi dispositivi tendono a compensare difetti normalmente non presenti nell’immagine telescopica. Un altro aspetto consiste nell’opportunità di acquistare oculari di un certo pregio. Non ha alcun senso spendere tanti soldi per dotarsi di un buon telescopio e poi accoppiargli oculari di scarsa qualità, per risparmiare poi magari solo poche decine di euro. Meglio due oculari di buona qualità che non quattro economici. Tags:PROVE STRUMENTI -
Colonna LVX Deep Sky62
Colonna LVX Deep Sky
Piergiovanni Salimbeni
Generalmente, un astrofi lo infervorato dalla sana passione strumentale, ambisce, dopo anni di gavetta, ad acquistare il telescopio defi nitivo di medio-grande diametro, che gli possa consentire, con estremo pro- fi tto, l’osservazione e la ripresa delle meraviglie del cielo stellato. Spesso, però, a sogno ormai raggiunto, si frappongono le dimensioni dello strumento acquistato a raffreddare i buoni propositi osservativi, giacché il tempo impiegato per la fase di montaggio e di smontaggio è ben superiore rispetto a quella spesa, sino a poco tempo prima, con il telescopio più piccolo. Per chi ha la fortuna di possedere un ampio terrazzo o di usufruire di una zona piana ove spostare il proprio setup, è fi nalmente disponibile un’interessante colonna a rotelle, Made in Italy, che dà la facoltà di tenere la propria attrezzatura sempre pronta all’uso, consentendo cosi all’astrofi lo di impiegare il tempo libero in modo decisamente più pro- fi cuo. Tags:PROVE STRUMENTI -
Istituto Spezzino Ricerche Astronomiche64
Istituto Spezzino Ricerche Astronomiche
Massimiliano Razzano
ABBIAMO INTERVISTATO CAUDIO LOPRESTI, PRESIDENTE DELL’ISTITUTO SPEZZINO RICERCHE ASTRONOMICHE (IRAS) DI LA SPEZIA.
Come nasce l’IRAS? L’IRAS è un istituto a scopo culturale e scientifi co, fondato nel 1991, è Delegazione Territoriale dell’Unione Astrofi li Italiani per La Spezia e Lunigiana. Il presidente riveste la carica di consigliere sia nella Società Astronomica Italiana (SAIt), sia nell’Unione Astrofi li Italiani (UAI), in cui coordina le Sezioni di Ricerca; inoltre, è Coordinatore Nazionale del Gruppo Astronomia Digitale (www.astronomiadigitale. org), gruppo di lavoro europeo della International Union of Amateur Astronomers (IUAA). L’IRAS opera nel campo della divulgazione sin dalla sua fondazione, con un’intensissima attività nelle Province della Spezia e di Massa, nel territorio della Lunigiana. L’IRAS attua incontri con scuole e organizza osservazioni pubbliche. Le forme di collaborazione con le scuole sono capillari e si svolgono con interventi sia presso le sedi scolastiche, sia convocando le scuole presso il Planetario della Spezia, situato all’Istituto Nautico. Nello stesso luogo si svolgono anche le riunioni sociali dell’IRAS. Molto frequenti sono anche le uscite notturne con le scuole, a sfondo divulgativo, in serate in cui l’IRAS mette a disposizione i propri mezzi e i propri uomini per attuare la missione dell’intero Istituto: la diffusione delle scienze astronomiche. Numerosissime sono state le visite guidate al Planetario, le lezioni tenute presso le sedi scolastiche e le uscite notturne con i telescopi. La divulgazione è sempre stata ed è tuttora un grosso impegno, che l’IRAS svolge con grande attenzione e grande sacrifi cio, ma con la consapevolezza di essere di indubbia utilità per il proprio territorio. Tags:ASTROFILI