
Nuovo Orione nr. 187
Dicembre 2007
In edicola dal 29 Novembre
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Lo studio amatoriale dei PIANETI EXTRASOLARI38
Lo studio amatoriale dei PIANETI EXTRASOLARI
Cesare Guaita
La misura del calo di luminosità di una stella, in conseguenza del passaggio di un pianeta sul suo disco, è diventata una metodologia alla portata degli astrofili più evolutiFinora sono stati scoperti circa 250 pianeti extrasolari. Poiché sono state scrutate per questa ricerca circa 3000 stelle, ciò significa che, in media, una stella su 10 possiede uno o più pianeti. Il metodo spettroscopico Il 90% di queste scoperte è stato effettuato con il metodo spettroscopico, introdotto nel 1995 dallo svizzero M. Mayor sulla stella 51 Pegasi e subito dopo adottato dal team americano di G. Marcy, il più prolifico a livello mondiale. Questo metodo si basa sulla misura delle variazioni di velocità che un pianeta induce sul moto della stella, rivoluzionando attorno ad essa. Le misure sono relative allo spostamento Doppler delle righe spettrali e richiedono spettrometri sensibilissimi, capaci di percepire differenze di velocità di pochi metri al secondo. Il più raffinato di questi spettrometri, denominato HARPS, applicato al telescopio di 3,6 m di La Silla, in Cile, ha permesso al gruppo di M. Mayor di fare una clamorosa scoperta nel giugno ’07: tre pianeti attorno alla stella Gliese 581, uno dei quali dotato di condizioni di abitabilità simili a quelle della Terra.
Tags:TECNICA -
Trent’anni di “GUERRE STELLARI”44
Trent’anni di “GUERRE STELLARI”
Giuseppe Palumbo
Nel 50° anniversario dell’inizio dell’era spaziale, ricordiamo anche il 30° di un’altra era, fortunatamente virtuale: quella di Star Wars
È l’anno 1977. Al cinema ha inizio con il film Guerre Stellari la spettacolare ed epica saga di Star Wars ed è subito mito. In una galassia lontana, gli eroi buoni dell’Alleanza Ribelle combattono contro il malvagio Impero Galattico che sta terrorizzando la Galassia. Star Wars si imprime immediatamente nell’immaginario collettivo e dà inizio a una nuova epoca del cinema di fantascienza e del cinema in generale, che fa dimenticare il pessimismo delle pellicole di fantascienza dei primi anni 70. Star Wars introduce profondi cambiamenti nel modo di fare e di vedere il cinema e diventa l’idea stessa della fantascienza. In Guerre Stellari è presente una grande cura per i dettagli, e i sorprendenti e spettacolari effetti speciali lasciano gli spettatori letteralmente a bocca aperta; indimenticabili le spade-laser, i caccia stellari dell’Alleanza Ribelle, la Stazione Spaziale Imperiale “Morte Nera”, il nutrito campionario /bestiario di alieni, droidi e robot. Emozionante anche la scena con Luke Skywalker che scruta l’orizzonte, mentre in cielo vi sono due Soli. Non è un caso che Guerre Stellari vinca ben sei Oscar. Tags:DOCUMENTI -
TELESCOPI on-line48
TELESCOPI on-line
Francesco Bertuzzi
Dal 3 dicembre è attivo www.telescopionline.it, un nuovo sito internet dedicato alla strumentazione astronomica, per informarsi, aggiornarsi, scegliere
Nell’ultimo decennio, il computer è diventato uno degli elementi più importanti della dotazione strumentale di ogni astrofilo: attualmente, una grandissima parte delle attività di ogni amatore del cielo è compiuta proprio davanti al monitor. Questa rivoluzione digitale ha permesso di conseguire risultati osservativi impensabili fino a pochi anni fa: basti considerare la qualità delle riprese ad alta risoluzione (hires) effettuate con le webcam, le elaborazioni digitali nel mondo deepsky o la semplice pianificazione delle osservazioni visuali assistite dai software di puntamento. Una nuova celebrazione di questo connubio tra informatica e astronomia amatoriale è costituita dalla grande novità che attende a dicembre il mondo degli astrofili italiani: la nascita del portale internet www.telescopionline.it Si tratta di un progetto editoriale congiunto di Le Stelle e Nuovo Orione, che offre agli appassionati e agli operatori un riferimento unico e completo durante le delicate fasi di scelta dei prodotti dedicati all’osservazione del cielo, siano essi telescopi o accessori. Continua la tradizione dell’ Annuario Il servizio, fornito gratuitamente alla comunità degli utenti internet, ripropone l’intero archivio nato con la realizzazione dell’Annuario dei Telescopi e ne costituisce a tutti gli effetti la trasposizione nel mondo web. Come già nelle edizioni cartacee precedenti, grande cura è stata dedicata all’attività di preparazione delle informazioni, secondo tre direttive principali: aggiornamento, coerenza e valore storico. Il compito di mantenere aggiornato l’archivio è affidato in primo luogo agli operatori professionali del mercato italiano e internazionale, che possono utilizzare il sistema per comunicare in tempo reale agli appassionati le informazioni sulle novità inserite nei propri cataloghi. Tags:STRUMENTI -
Telescopio Ziel Cruise 3850
Telescopio Ziel Cruise 38
Walter Ferreri
Questo strumento è un acromatico 80/400, simile al Cruise 30 (provato sul numero di agosto 2007); anzi, treppiede e montatura sono esattamente uguali. Per questo motivo, non ci soffermiamo nella loro descrizione, ma solo sulle differenze riscontrate. Per esempio una, positiva, è che in questo caso la scala della latitudine indicava 0° quando lo strumento era messo in orizzontale. Uno strumento compattissimo L’ottica intubata ha una lunghezza complessiva di soli 39 cm, che diventano 31,5 senza paraluce. Insomma, uno strumento compattissimo, che viene inserito velocemente nella fascia della montatura tramite una sola vite. Lo strumento può essere ruotato all’interno della fascia, che ne consente anche un piccolo spostamento in avanti-indietro. Se le viti che assicurano il blocco della messa a fuoco al tubo fossero state fresate in modo da non sporgere, la scorrevolezza avrebbe potuto aumentare di circa 1 centimetro. Il paraluce ha un doppio tappo; quello minore consente un’apertura libera di 42 mm. Estratto il paraluce, si può esaminare visualmente l’obiettivo, un doppietto acromatico da 80 mm di diametro che appare ben trasparente, privo di irregolarità e senza i distanziatori a 120° tra le due lenti. Il trattamento antiriflessi conferisce a queste lenti una colorazione azzurro- violacea. L’obiettivo, con la sua cella in materiale plastico, è collegato al tubo tramite tre viti a 120° e non è registrabile; un fatto assolutamente normale in questa classe di strumenti. Tags:PROVE STRUMENTI -
Telescopio rifrattore Heyford ED APO 66/40054
Telescopio rifrattore Heyford ED APO 66/400
Walter Ferreri
Questo piccolo ma molto perfezionato rifrattore si presenta in un’elegante valigetta in alluminio da 19x26x38 cm. Poi scopriamo che le dimensioni della valigetta sono abbondanti per lo strumento in tutte e tre le dimensioni, ma soprattutto in larghezza. Il costruttore (made in Taiwan) ha comunque previsto lo spazio per accessori vari e nel materiale espanso, oltre allo spazio ricavato per lo strumento, vi sono quattro riporti per altrettanti accessori. Lo strumento Estraendo lo strumento, si scopre che questo ha un peso consistente rispetto alle dimensioni. Questo notevole peso, di circa 2 kg, denota da un lato una costruzione ad alto livello, come del resto ci si aspetta da uno strumento apocromatico, e dall’altro abbondanza di materiale impiegato. La lunghezza complessiva è di 31 cm; l’altezza di 10 cm e la larghezza di 15 cm. Questa larghezza, spropositata rispetto alle altre due dimensioni, è dovuta al focheggiatore rotante Crayford, completo di riduzione micrometrica con rapporto 11:1. In effetti, un aspetto che colpisce in questo strumento è proprio il grosso fuocheggiatore, analogo a quello che equipaggia strumenti di pregio dal diametro ben superiore. Davanti al fuocheggiatore troviamo una ghiera con le scritte loosen - lock, cioè “sbloccato - bloccato”. Il compito di questa ghiera è quello - come indicano le scritte - di sbloccare o meno la rotazione del fuocheggiatore: una chicca in più per impreziosire lo strumento. Infatti, la rotazione in questo caso è molto importante in fotografia, in quanto non prevista dal tipo di collegamento del tubo al supporto. La corsa, di 60 mm, è indicata da una graduazione millimetrata situata nella parte superiore del tubo scorrevole. Tags:PROVE STRUMENTI -
Telescopio rifrattore Heyford ED APO 80/50057
Telescopio rifrattore Heyford ED APO 80/500
Walter Ferreri
Insieme al 66/400, abbiamo ricevuto un “fratello maggiore”, un APO 80/500 in tutto e per tutto simile al rifrattore presentato nelle pagine precedenti: cambiano essenzialmente solo le dimensioni. Anche qui, l’apocromatismo è stato ottenuto grazie all’adozione di un vetro a bassissima dispersione. Questo, come l’altro Heyford, è Made in Taiwan, dove si è raggiunta una capacità costruttiva del tutto analoga a quella occidentale o giapponese. L’imballo, su misura, è a filo dell’elegante valigetta che lo contiene; misura infatti 22x37x58 cm, mentre la valigetta in alluminio ha dimensioni di cm 21x35x57. Il tutto per un peso di 7 kg. Aperta la valigetta, compare l’ottica intubata ben protetta nel materiale espanso e all’interno di un involucro di plastica, con tanto di sali per assorbire l’umidità e panno per la pulizia. Anche qui vale il discorso dello spazio: la valigetta avrebbe potuto essere più piccola, ma evidentemente il costruttore ha previsto spazio per gli accessori, considerando che l’Heyford ED APO 80/500 consta del tubo ottico nudo e crudo. Nel materiale spugnoso, sono state ricavate quattro sedi, tre per oculari e una per un qualcosa di più ingombrante, come un raccordo fotografico. Tags:PROVE STRUMENTI