Nuovo Orione nr. 186 Novembre 2007

Nuovo Orione nr. 186
Novembre 2007
In edicola dal 25 Ottobre
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I VULCANI della Luna34
I VULCANI della Luna
Raffaello Lena e Maria Teresa Bregante
Da miliardi di anni non eruttano più, ma hanno lasciato tracce indelebili sul suolo lunare, che costituiscono un interessante campo di indagine a diversi livelli di impegno
Sulla superficie lunare si trovano tracce evidenti di attività di tipo vulcanico avvenute in epoche remote. Questa attività è avvenuta principalmente mediante un vulcanismo effusivo e in minor misura mediante un’attività di tipo esplosivo. All’origine dei mari Vaste aree del nostro satellite sono coperte da strati di materiale scuro lavico che, fuoriuscito in grande quantità dall’interno della Luna attraverso fratture del suolo, ha riempito, strato dopo strato, delle depressioni preesistenti, generando le immense pianure dette maria (i “mari” della Luna). Queste fratture, che facilitarono la risalita del materiale magmatico dal mantello, sono state prodotte, o riattivate, dai devastanti eventi di impatto che originarono i bacini, favorendone la sua risalita sino all’eruzione lavica in superficie. I serbatoi magmatici possono essere presenti sia nella crosta che nel mantello. A causa del devastante impatto di corpi di grandissime dimensioni, in tutti i bacini lunari si formarono dei grandi anelli concentrici, ovvero le catene montuose che ne individuano il bordo dalla forma circolare. Un chiaro esempio di questo fenomeno si ha nel bacino di Imbrium, inondato da successive eruzioni effusive di lava, la cui alta temperatura e la bassa viscosità hanno permesso loro di scorrere per centinaia di chilometri prima di raffreddarsi. Tags:OSSERVAZIONI -
I gemelli MARGARO39
I gemelli MARGARO
Walter Ferreri
Come si diventa dei grandi astrofotografi? Ecco la storia di due personaggi che si sono dedicati con successo alla loro passione
Nel 1977, esattamente 30 anni fa, uscì la prima edizione del mio primo libro di fotografia astronomica. Per realizzarlo, mi ero avvalso di molte immagini dei migliori astrofili astrofotografi italiani, tra i quali i bolognesi Vacchi-Sassi- Sette, che costituivano un trio mitico di quei tempi. Non erano molti allora i bravi fotografi del cielo in Italia, sia perché l’astronomia era riservata a una ristretta élite di appassionati, sia perché le apparecchiature necessarie per realizzare valide fotografie astronomiche con la tecnica allora disponibile erano molto costose. Con il trascorrere degli anni, le cose sono migliorate e in particolare hanno subito un innalzamento qualitativo eccezionale, da quando i CCD sono divenuti di uso comune tra gli astrofili impegnati. E oggi molte immagini realizzate da astronomi amatori rivaleggiano per bellezza con quelle dei professionisti. In realtà, non sono molti gli appassionati in grado di eseguire fotografie del cielo a livello professionale, ma tra questi figurano senza dubbio i fratelli Margaro, indiscutibilmente tra i migliori astrofotografi italiani odierni. Tags:PERSONAGGI -
“CIELO D’OTTOBRE”42
“CIELO D’OTTOBRE”
Giuseppe Palumbo
Il lancio dello Sputnik , le emozioni e i sogni di cinquant’anni fa, narrati in un grande film
Il bellissimo film Cielo d’Ottobre (October Sky, USA, 1999, di Joe Johnston, con Jake Gyllenhaal, Chris Cooper, Laura Dern) è ambientato nell’ottobre 1957, quando l’Unione Sovietica ha inviato nello spazio il primo satellite artificiale, lo Sputnik. Il film racconta la storia di un ragazzo americano che si è innamorato del cielo e dello spazio proprio grazie allo Sputnik. Per gli Stati Uniti d’America, però, questo evento è sconvolgente. Gli americani hanno paura: se i sovietici hanno mandato in orbita intorno alla Terra un satellite, significa che ormai controllano agevolmente lo spazio e possono lanciare bombe atomiche ovunque, in modo del tutto imprevedibile. Si è in piena “Guerra Fredda”, e la gara spaziale tra USA e URSS inizia con questo primo punto a favore dell’Unione Sovietica. Un satellite da paura Appena 12 anni prima, nel 1945, le bombe atomiche americane erano piovute dal cielo sulle città giapponesi Hiroshima e Nagasaki. Quelle due terribili bombe avevano impressionato tutto il mondo per la loro potenza distruttiva. Con lo Sputnik, ora sono i sovietici che possono lanciare ancora più agevolmente delle bombe ancora più distruttive. Tags:DOCUMENTI -
Un astroimager al FEMMINILE46
Un astroimager al FEMMINILE
Cristina Cellini
Chi l’ha detto che l’astronomia è un’attività prevalentemente maschile? Ecco come sono riuscita a farmi strada in un ambiente ritenuto particolarmente difficile
C’è molto della mia terra, la Romagna, nella mia curiosità, sensibilità e interesse verso i misteri della natura e in particolar modo il cielo, e quella caparbietà, tipicamente romagnola, che mi ha portato a dedicarmi alla ripresa e all’elaborazione di immagini astronomiche digitali. Tanto amore e tante scorpacciate di errori, condite dalla fortuna di aver incontrato buoni maestri, mi hanno permesso di diventare un astroimager: un “fotografo del cielo” al femminile! I difficili inizi analogici L’hobby del computer ha sicuramente giovato a un veloce inserimento nel mondo degli astroimager, considerato anche il fatto che da più di dieci anni frequentavo un’associazione di astrofili non proprio giovanissimi ed esperti di PC. Grazie a queste persone e al loro amore per il cielo, la passione si è cucinata a fuoco lento, per poi essere pronta con l’arrivo dei primi programmi di elaborazione presenti in internet. Una decina di anni fa, le telecamere analogiche erano ancora le più usate, e le registrazioni venivano effettuate su videocassette. Luna, Giove e Saturno si ammiravano alla televisione come un film, e a ogni prima visione la gente accorreva numerosa. Tags:ASTROFILI -
Il cielo senza segreti con WIKISKY49
Il cielo senza segreti con WIKISKY
Federico Manzini
Il più efficiente programma di realtà e simulazione della volta celeste disponibile on-line si trova all’indirizzo http://server1.wikisky.org
Il tanto sbandierato “progresso tecnologico” ha alterato molti dei modi in cui gli esseri umani vivono: anche il cielo stellato sembra scomparire dietro alle luci cittadine; ma quando gettiamo uno sguardo in su, verso il cielo notturno da luoghi oscuri, questo ci appare in tutta la sua maestosità, proponendoci miriadi di domande. Sono molte le simulazioni della volta stellata attualmente disponibili, ma WIKISKY.org, sinonimo di SKY-MAP.org, le batte proprio tutte; è il programma perfetto per tutti, in particolare per gli abitanti delle città, con gli occhi annebbiati dall’inquinamento luminoso delle luci pubblicitarie e dei lampioni. Che cos’è Wikisky? • È un tentativo riuscito di mostrare la bellezza dell’Universo proprio a tutti: ai piccoli bambini e ai loro genitori, all’astronomo dilettante e all’astrofisico professionista. • È un programma interattivo che mostra ciò che circonda il nostro pianeta, una specie di Google- Earth, ma che osserva verso le profondità esterne, piuttosto che verso la superficie della Terra. • È un sistema interattivo di informazioni che comprende l’intero spazio esterno al nostro pianeta. • È una mappa stellare dettagliatissima dell’intero cielo che mostra più di mezzo miliardo di oggetti celesti. Tags:TECNICA -
Un Parco Astronomico INFINI-TO52
Un Parco Astronomico INFINI-TO
Walter Ferreri
Finalmente inaugurati l’avveniristico planetario e un’esposizione permanente di grande valore didattico nei pressi dell’Osservatorio Astronomico di Pino Torinese
Torino ha, finalmente, il suo planetario. Dopo proposte decennali e un ritardo di tre anni per vicissitudini varie (il progetto era stato presentato su queste pagine nel luglio 2005), il 28 settembre 2007 è stato inaugurato ufficialmente il planetario della città. A voler essere precisi, Torino aveva già - dal 1994 - un planetario, nell’ambito della manifestazione annuale Experimenta (che dal 2008 diverrà permanente). Ma quella di Experimenta è un’apparecchiatura modesta, con una cupola da soli 6 metri di diametro. La struttura molto più rilevante che è stata ora inaugurata ha sede nella collina torinese, nel terreno confinante con quello dell’Osservatorio Astronomico, a Pino Torinese. La scelta del sito è stata oggetto di discussioni, in quanto molti avrebbero preferito una localizzazione decisamente cittadina, nell’ambito del territorio comunale di Torino, ma alla fine ha prevalso l’idea di erigerlo a fianco dell’Osservatorio, anche se meno agevole da raggiungere per chi abita in città. Questa idea ha avuto la meglio, anche perché la nuova struttura non è un semplice apparato di proiezione, ma un complesso scientifico del quale il planetario vero e proprio ne rappresenta solo una parte. Tags:MOSTRE E MUSEI -
Binocolo Geoptik 20x88BT58
Binocolo Geoptik 20x88BT
Walter Ferreri
Contenuto in una confezione di cartone formato 38x48x60 cm, troviamo un binocolo di pregio, eccellente per l’osservazione astronomica. A renderlo così vantaggioso per l’osservazione del cielo, vi sono diversi fattori: l’apertura, gli obiettivi semi- apocromatici, la visione a 90°, gli oculari intercambiabili e la forcella per l’uso su pesanti treppiedi telescopici. Ma iniziamo dall’apertura dell’imballo. L’interno rivela dei robusti spaziatori in materiale espanso, che proteggono un’elegante valigetta in alluminio. Aperta quest’ultima, appare il binocolo protetto da un involucro bianco e un paio di guanti, anch’essi bianchi. Sul bordo superiore, trovano posto tre coppie di oculari e la maniglia per il trasporto. Una costruzione ricercata Estraendo il binocolo, ci si rende conto del peso sostenuto (6,5 kg), molto superiore a quello tipico di un 20x88, che scoraggia subito qualsiasi tentativo di usarlo a mano libera. Si nota subito come la costruzione di questo binocolo sia a un livello di accuratezza superiore alla media; diversi particolari ne tradiscono la costruzione più ricercata della maggior parte di quelli commerciali. Per esempio, i copriobiettivo, in metallo, contengono una striscia di feltro nero per una tenuta ottimale; i paraluce scorrono su un rivestimento in gomma. Tags:PROVE STRUMENTI -
Binocolo BA-6 Astrotech Optik62
Binocolo BA-6 Astrotech Optik
Fabrizio Marchi
Mi piace spesso pensare, come ancora, per molti di noi, sia irresistibile la tentazione, quando il cielo buio e limpidissimo dell’alta montagna si riempie di stelle e la notte avvolge discreta le nostre emozioni, di mollare tutto il sofisticato armamentario computerizzato per stenderci a osservare quell’infinito brulicare di punti brillanti, con il semplice ausilio dei nostri occhi. È ancora l’astronomia nella sua forma più romantica, quella dell’incanto e del silenzio: tutti abbiamo iniziato così, e sarebbe bello che continuassimo sempre a trovare alcuni minuti per vivere il momento, quasi attimo di riflessione, di una vita sin troppo frenetica. Il cielo stellato, osservato ad ampio respiro, è di una bellezza incomparabile, e spesso l’ausilio ottico migliore per goderne di tutta la bellezza è il binocolo. Una vera e propria “binomania” Finalmente, anche in Italia, in tempi relativamente recenti, si è assistito a un aumento esponenziale di amatori dediti all’osservazione binoculare, in virtù della comparsa sul mercato di ottimi prodotti a prezzo contenuto e generosa apertura, ma soprattutto grazie alla dedizione di alcuni cultori dello strumento, che con pazienza, competenza e disponibilità, dedicano tempo e passione alla diffusione dell’astronomia col binocolo: una vera e propria “binomania”! Tags:PROVE STRUMENTI