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Suonala ancora, William!67
Suonala ancora, William!
Piero Bianucci
Concerto a Brera con musiche di Herschel, scopritore di Urano ed esploratore della Via Lattea, e sinfonie di Pichl e Haydn. Dirigerà Vanni Moretto, compositore e astrofilo, che qui ci racconta le due passioni della sua vita, musica e astronomia, spiegando perché stanno bene insieme. Dal concerto nascerà un Cd che verrà allegato al numero di novembre (il 100) della rivistaPrima la musica o l’astronomia? “Un po’ prima la musica – risponde Vanni Moretto – ma di poco. Sono nato nel 1967. Nel 1973 ho incominciato a studiare il pianoforte. A 7-8 anni è nata la mia curiosità per l’astronomia. Continuo a coltivarla. Ho un telescopio da 11 cm. Buono per Luna e pianeti. Nebulose e galassie, con questo cielo inquinato, meglio scordarsele.” Direttore d’orchestra, compositore, contrabbassista, Vanni Moretto si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Otto anni fa ha iniziato la collaborazione con l’Orchestra Milano Classica. Collabora anche con l’Orchestra Sinfonica della Rai, la Filarmonica delle Fiandre, la Radio di Lugano. Sue composizioni sono pubblicate da Ricordi, Sonzogno, Berben. Si è esibito alla Carnegie Hall di New York, alla Scala, alla Suntori Hall di Tokyo, all’Opéra de Paris, a Santa Cecilia a Roma e al Teatro Colòn in Brasile. Nel 1996 ha fondato l’orchestra Atalanta Fugens, che dirige dal 1999. Nel 2005 ha dato il via al Progetto “Archivio della Sinfonia Milanese”, che ha come obiettivo la collezione dei manoscritti, la revisione, la pubblicazione e la diffusione tramite concerti delle sinfonie scritte a Milano tra il 1730 e la fine del secolo. Della pubblicazione delle partiture si occupa Casa Ricordi (dove è direttore scientifico), mentre le registrazioni discografiche sono pubblicate da Sony: un progetto molto vasto, che include un gran numero di autori, molti dei quali furono importanti riferimenti per il giovane Mozart.
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La retrogradazione dei nodi lunari52
La retrogradazione dei nodi lunari
Adriano Gaspani
La Luna, con il suo complesso comportamento, ha sempre affascinato gli uomini antichi. Ai nodi lunari, in Oriente, furono persino assegnati nomi di entità divinePer le popolazioni preistoriche e protostoriche la Luna rivestiva un’importanza fondamentale. Al fine di comprendere la problematica connessa con l’osservazione della Luna da parte degli antichi è necessario descrivere le caratteristiche principali del suo moto apparente nel cielo, alquanto complesso, soprattutto se paragonato a quello del Sole. La prima informazione di cui tenere conto è che la Luna effettua un moto di rivoluzione intorno alla Terra muovendosi su un’orbita ellittica, la cui orientazione nello spazio è variabile lentamente nel tempo, a una distanza media di circa 60 volte il raggio del nostro pianeta. La distanza tra la Terra e la Luna aumenta di circa 4,4 cm ogni anno a causa del continuo trasferimento di momento angolare dal nostro pianeta al suo satellite come conseguenza dell’attrito mareale, di origine gravitazionale, tra questi due corpi celesti. Ad esempio, mediamente, durante il I millennio a.C., la Luna era più vicina alla Terra di circa 110 m. A causa delle leggi della meccanica orbitale il trasferimento di momento angolare dalla Terra alla Luna causa anche il rallentamento del moto di rotazione del nostro pianeta e quindi la durata del giorno siderale si allunga leggermente durante i secoli e i millenni.
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William Herschel musicista astronomo62
William Herschel musicista astronomo
Piero Bianucci
Esordì a 14 anni suonando nella banda della sua città. Flauto, violino, clavicembalo e organo furono i suoi strumenti preferiti. Come compositore ci ha lasciato 24 sinfonie, sonate, preludi e fughe. Dopo la scoperta di Urano il re d’Inghilterra gli permise di dedicarsi esclusivamente all’astronomiaDue forti passioni guidarono Friedrich Wilhelm Herschel. La musica nella prima metà della sua lunga vita (1738- 1822) e l’astronomia nella seconda metà. In entrambe eccelse a livello professionale, ma diede il meglio nella seconda. Scoprendo Urano raddoppiò le dimensioni del Sistema Solare. Esplorando il cielo in profondità per primo delineò la forma della Via Lattea e sospettò l’esistenza di un gran numero di sistemi stellari simili. Benché sentimentalmente tiepido – si sposò in età avanzata – contribuì all’astronomia anche tra le lenzuola, generando John, un altro Herschel ben piazzato nell’albo degli astronomi di valore. Wilhelm Herschel nasce nel 1738 ad Hannover, in uno dei piccoli stati che formavano la Germania del XVIII secolo. I suoi genitori ebbero dieci figli, quattro dei quali morirono piccolissimi. Dei sei sopravvissuti, Wilhelm è il terzo: si colloca tra Elisabeth, nata nel 1733, e Dietrich, nato nel 1755. Importante per lui e per l’astronomia fu la sorella Caroline che, nata nel 1750, dividerà con il fratello gran parte delle esplorazioni celesti.
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Il “jet set” dell’Universo44
Il “jet set” dell’Universo
C. Renée James
Nell’Universo una grande varietà di oggetti emette getti di materia collimati come raggi laser e con una velocità prossima a quella della luceSono passati oltre novant’anni da quando Heber Curtis notò qualcosa di peculiare nella galassia ellittica gigante M87, visibile nell’omonimo ammasso della costellazione della Vergine. Così Curtis descrive la peculiarità osservata: “Un curioso getto rettilineo si trova in una lacuna della nebulosità in p.a. 20°, apparentemente collegato al nucleo da una sottile linea di materia”. Nella citazione precedente la sigla p.a. sta per position angle, cioè l’angolo di posizione del getto sulla sfera celeste, misurato in gradi da nord verso est. Ignaro della reale distanza di M87, Curtis non aveva idea della vera estensione fisica di quel getto sottile, né avrebbe potuto immaginare la gigantesca quantità di energia che stava all’origine della sua formazione. Ora sappiamo che si tratta di un flusso di particelle ad alta energia, esteso per 5000 anni luce, emesso dal nucleo della galassia con velocità prossima a quella della luce. Il getto di M87 è stato il primo a essere osservato dei molti getti che, ora lo sappiamo, popolano il nostro Universo.
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Una nuova indagine sui segreti del Sole38
Una nuova indagine sui segreti del Sole
Monica Bobra
La sonda SDO (Solar Dynamics Observatory) sta riprendendo continuamente filmati ad alta risoluzione dei vari strati che stanno al di sopra della fotosfera solare consentendo un’indagine senza precedenti della nostra stellaL’1 agosto 2010 è stato un giorno di attività molto importante per il nostro Sole. Quel giorno si sono verificati molti brillamenti, che hanno spedito raffiche di particelle cariche attraverso il Sistema Solare. Alcune di queste particelle scivolarono sotto le linee di forza del campo magnetico della Terra, penetrarono nell’atmosfera e crearono luminosi drappeggi di luce aurorale. Poco dopo hanno avuto luogo ulteriori eruzioni, a dimostrazione che il nuovo ciclo di attività solare era ormai iniziato. Tutto questo fornisce agli scienziati l’opportunità lungamente attesa di studiare la ripresa dell’attività solare con una nuova serie di strumenti spaziali. L’11 febbraio 2010, la NASA ha lanciato il suo programma più ambizioso per studiare il Sole: si tratta dei tre strumenti della sonda SDO (Solar Dynamics Observatory), costata circa un miliardo di dollari (v. Le Stelle n. 81, pp. 56-57). SDO è stato progettata per riprendere contemporaneamente e continuamente l’attività dei vari strati del Sole ad alta risoluzione e ad alta velocità. Le osservazioni del nuovo satellite sono iniziate nell’aprile 2010. Ecco alcune delle prime informazioni acquisite dai suoi tre strumenti.