Le Nebulose Planetarie illuminano il lato oscuro delle galassie
Massimo Capaccioli e Nicola Rosario Napolitano
Gli stimolanti risultati di un test sulla materia oscura eseguito da un team internazionale di scienziati utilizzando una classe di stelle morenti, le Nebulose PlanetarieLe nostre conoscenze sulla struttura e sull’evoluzione delle galassie si fondano per lo più sullo studio della luce emessa da questi sistemi, che è a sua volta la somma dei contributi delle singole stelle di cui sono fatti. Pur con meccanismi differenti da quelli delle stelle, anche il gas legato alle galassie produce luce propria: una radiazione che interessa tutto l’arco dello spettro elettromagnetico, dai raggi X alle onde radio, specializzandosi in funzione dello stato fisico e delle condizioni ambientali del fluido emittente. Tuttavia sembra ormai acquisito - ed è questo uno dei successi più grandi della moderna cosmologia - che stelle e gas, pur dominanti quali sorgenti di luce, contribuiscano al massimo per il 4% alla densità complessiva di materia ed energia dell’Universo. Il restante 96%, che da oltre mezzo secolo è oggetto di frenetiche ricerche e ardite speculazioni, per il momento rimane oscuro. Più precisamente, il 23% circa di questa densità mancante è oggi attribuito a una forma di materia non ancora definita, detta materia oscura (Dark Matter, da cui l’acronimo DM), e il restante 73% a una imprecisata forma d’energia a pressione negativa, battezzata Energia Oscura (Dark Energy, DE) (v. Le Stelle n. 73, pp. 34-35).