Una notte davvero speciale sotto il cielo del Nevada
Luigi Fontana
L’autore ha avuto occasione di osservare e fotografare da uno dei cieli più belli del mondo, dal deserto del Nevada. Ecco il resoconto (semiserio) di una notte davvero particolareL’astronomia è il mio principale interesse da quasi trent’anni, ma solo dal 2003, quando mi capitò di occuparmi per la prima volta della scala di Bortle (vedi box a pag. 53), mi sono posto il problema di quanto sia veramente scuro il cielo sotto il quale mi capita di osservare durante le mie “uscite” astronomiche. Ero certo di aver visto cieli belli, forse anche molto belli, ma un cielo davvero perfetto l’avevo mai visto? Avevo avuto occasione di osservare dalla cabina di pilotaggio di un aereo in volo sull’Atlantico, e anche dal deserto dell’Arizona, ma in entrambi i casi per poco tempo e senza la possibilità di fare delle misure. Il desiderio di vedere un cielo la cui perfezione fosse in qualche modo “garantita”, quindi, restava. Per un astrofi lo, chiedersi se “ha mai visto il cielo” è questione tutt’altro che aleatoria. Lo studio sull’inquinamento luminoso, condotto con immagini satellitari e sofi sticati modelli matematici, non lascia scampo. Da nessun posto – ripeto, nessuno – in tutta Italia, e nella quasi totalità dell’Europa, si può più godere di un cielo incontaminato. E chi sostiene il contrario, normalmente citando remoti paesini di nonni o zii, semplicemente non è informato a sufficienza.