Le Stelle nr. 71 Marzo 2009

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Gli ammassi di galassie, megalopoli della materia28
Gli ammassi di galassie, megalopoli della materia
Franco Vazza
Dodici domande – e dodici risposte – sulle caratteristiche delle strutture gravitazionalmente legate più grandi dell’Universo
Prologo. C’è una frase che ricorre spessissimo, o quasi sempre, negli articoli che si occupano degli ammassi di galassie, e suona ormai come un convenevole, o una formula di rito: “Gli ammassi di galassie sono le strutture gravitazionalmente legate più grandi dell’Universo”. Al pari del “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate” che Dante trova scolpito sulla porta d’ingresso dell’Inferno, questa frase accompagna da decenni i pellegrini astronomici dentro uno dei più arcani, misteriosi e ricchi filoni di ricerca dell’astrofisica. Anche se infinitamente meno poetica del verso dantesco, sembra che gli astronomi la invochino come una scusa preventiva, mentre si accingono a trattare un argomento talmente vasto e così ricco di dettagli da far vacillare ogni certezza scientifica. Gli ammassi, effettivamente, sono strutture difficili da concepire per la mente umana, ed esercitano su di essa al massimo grado il fascino della loro incommensurabilità: i numeri che li descrivono sono pressoché impossibili da raffigurare. Tags: -
La corsa per trovare terre aliene38
La corsa per trovare terre aliene
Camille M. Carlisle
I cacciatori di pianeti non stanno più trovando soltanto pianeti gassosi come Giove e Nettuno in orbita intorno ad altre stelle. Adesso stanno collezionando super-Terre. E i primi mondi realmente di dimensioni terrestri verranno scoperti probabilmente entro pochi anni, grazie anche a nuove missioni come Kepler, in partenza in questi giorni
I pianeti extrasolari sono stati tra le scoperte astronomiche più importanti degli ultimi quindici anni. Ma ammettiamolo: super- Giovi, Nettuni roventi, Saturni gonfiati, coppie di giganti in orbite risonanti, sono solo il preludio all’evento principale. Ciò che veramente vogliamo scoprire è l’esistenza di eso-Terre. Per “Terra” gli astronomi intendono generalmente un pianeta abbastanza piccolo da avere una superficie solida rocciosa, ma abbastanza grande da trattenere un’atmosfera consistente, forse con la possibile esistenza di acqua liquida. In altre parole, un luogo in cui la vita nel modo in cui la conosciamo possa nascere e prosperare. Forse persino, con molta fortuna, un posto in cui gli esseri umani possano un giorno passeggiare in maniche di camicia. Anche il più spassionato specialista in pianeti giganti ammetterà che sono queste le prospettive che fanno battere il cuore. Gli astronomi hanno scoperto il primo pianeta orbitante intorno a una lontana stella di tipo solare nel 1995. Tags: -
Principio antropico o entropico?44
Principio antropico o entropico?
Enrico Bellini
Un dibattito cosmologico quanto mai vivo
Le moderne teorie cosmologiche, e in particolare quelle derivate dalla teoria delle stringhe, ci dicono che molto probabilmente l’Universo in cui viviamo è solamente una regione, originatasi a seguito di un evento singolare chiamato Big Bang, fra le possibili 10500 stimate dalla teoria. Questo significa che le costanti di natura del nostro Universo, utilizzate dalle teorie che ne descrivono la fisica, sono solo un insieme fra i tanti potenziali. Il Big Bang ha originato l’Universo in cui ci troviamo selezionando i valori delle costanti di natura che osserviamo; una moltitudine di altre singolarità hanno probabilmente dato origine ad altre regioni con diverse caratteristiche fisiche. Tags: -
Novità dalla Via Lattea: più...46
Novità dalla Via Lattea: più...
Mario Di Martino
I risultati di recenti studi mostrano nuovi e interessanti aspetti della nostra Galassia: è più massiccia, è confermato che possiede quattro bracci a spirale e nelle sue regioni centrali, a differenza di quanto si pensava, si formano ancora stelle
Recentemente una serie di complesse osservazioni radioastronomiche effettuate da un gruppo di ricercatori statunitensi, coordinati da Mark Reid dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics (Cambridge, Massachusetts), hanno permesso di stabilire che il disco della nostra Galassia ruota attorno al suo nucleo a circa 160.000 km/h, una velocità maggiore rispetto a quella che si credeva finora. Questo aumento di velocità rotazionale, tenendo conto delle leggi che governano la dinamica della Via Lattea, sta a significare che di conseguenza la sua massa deve essere superiore del 50 per cento rispetto a quanto finora creduto, rendendola così paragonabile a quella della Galassia di Andromeda (M 31), che sinora era considerata la componente più massiccia del Gruppo Locale di galassie. Tags: -
L’altra metà dello spazio50
L’altra metà dello spazio
Antonio Lo Campo
Le donne astronauta, da Valentina Tereshkova in poi
Vengono spesso definite “l’altra metà del cielo”. Ma a buon diritto, possono ormai essere definite anche “l’altra metà dello spazio”. Ormai, infatti, le donne astronauta sono grandi protagoniste dello scenario spaziale mondiale. Da quel primo, piccolo e pionieristico passo orbitale di Valentina Tereshkova, datato giugno 1963, le missioni spaziali hanno visto la presenza massiccia di donne provenienti da varie nazioni; esse non sono dunque più solo esclusivamente russe e americane. Giovani e più esperte, sia scienziate che assi a bordo di caccia a reazione, mamme e single, sono ormai protagoniste indiscusse; quasi sempre, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ce n’è una che abita in permanenza la base orbitante. E a quanto pare, secondo uno studio di medici aerospaziali effettuato qualche anno fa (e non certo basato solo su statistiche), sembra che il “gentil sesso” riesca a sopportare meglio la vita in orbita, in particolare il primo impatto, che generalmente crea disagi a molti astronauti durante i primi giorni di missione, quando il disorientamento crea il famoso “mal di spazio” Tags: -
Gli asteroidi Troiani58
Gli asteroidi Troiani
Albino Carbognani
Sono due nubi di corpi minori in risonanaza orbitale 1:1 con Giove, dall’origine incerta e con caratteristiche fisiche in gran parte sconosciute. Un breve viaggio fra una delle più affascinanti popolazioni di asteroidi del Sistema Solare
Gli asteroidi Troiani sono un gruppo di corpi minori che condividono l’orbita eliocentrica con Giove. Prendendo come riferimento quest’ultimo, ciascun Troiano si muove nei pressi dei due punti d’equilibrio lagrangiani, L4 e L5, del sistema Giove-Sole (v. box sui punti lagrangiani). Questi punti si trovano, rispettivamente, a 60° eliocentrici prima e dopo Giove, secondo il senso orbitale del pianeta. Se si osserva dal Polo Nord dell’eclittica, il punto L4 precede Giove, mentre il punto L5 lo segue. Il primo asteroide Troiano a essere identificato come tale è stato (588) Achille, appartenente al punto L4. Quest’asteroide fu scoperto dall’astronomo tedesco Max Wolf il 22 febbraio 1906. Wolf assegnò il nome ispirandosi ai personaggi della guerra di Troia, raccontata da Omero nell’Iliade. Questa nomenclatura fu seguita anche dai successivi scopritori degli asteroidi posti nei punti L4 e L5 di Giove. Per questo motivo, oggi sono collettivamente noti come Troiani. Per estensione, anche gli asteroidi che si trovano nei punti L4 e L5 di altri pianeti del Sistema Solare sono chiamati asteroidi Troiani. Tags: