Satelliti artificiali. Terza fu l’Italia
Piero Bianucci
Mezzo secolo fa, il 15 dicembre 1964, il nostro Paese, preceduto solo da Unione Sovietica e Stati Uniti, metteva in orbita una sua navicella spaziale. Compì l’impresa Luigi Broglio, padre del Poligono “San Marco” al largo del Kenya. Ce ne parla in una intervista del 1985
Mezzo secolo fa, il 15 dicembre 1964, terzo Paese del mondo dopo Unione Sovietica e Stati Uniti, l’Italia metteva in orbita un satellite artificiale. Era l’Italia del miracolo economico, l’Italia che aveva appena inaugurato l’autostrada del Sole e avviato un programma nucleare, l’Italia dell’ENI che con il suo cane a sei zampe dava filo da torcere alle “sette sorelle” multinazionali del petrolio, l’Italia con una grande industria metalmeccanica, una chimica competitiva, un’azienda informatica capace di rivaleggiare nell’innovazione con l’IBM.