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A caccia della VELOCITÀ DELLA LUCE64
A caccia della VELOCITÀ DELLA LUCE
Tom Gale
NEGLI ULTIMI SECOLI GLI SCIENZIATI HANNO UTILIZZATO TECNICHE SEMPRE PIÙ CREATIVE PER MISURARE LA VELOCITÀ DELLA LUCE. I “NEUTRINI SUPERLUMINALI” STANNO RIAPRENDO IL PROBLEMA?Muhammad Ali una volta si vantò di essere così veloce da riuscire a spegnere la luce della sua camera ed entrare nel letto prima che la stanza diventasse buia. In genere la velocità della luce e del suono sono così elevate che vengono prese come riferimento nel caso di eventi molto veloci. L’alta velocità degli aerei da combattimento, per esempio, viene spesso misurata prendendo come riferimento la velocità del suono. Di fatto, le onde sonore impiegano circa 0,02 secondi per attraversare una piccola stanza. Nello stesso lasso di tempo la luce potrebbe attraversare l’intero Oceano Atlantico. La verità è che noi riusciamo a immaginare bene le enormi distanze che la luce attraversa nello spazio solo pensando al tempo necessario alla luce per coprire distanze che riusciamo a visualizzare. Per questo motivo è sempre stato importante conoscere l’esatto valore della velocità della luce: esso infatti è necessario per riuscire a fare delle stime verosimili sulle dimensioni del cosmo. Gli astronomi si sono quindi dedicati alla misura della velocità della luce.
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ASTRONOMIANEWS Una miniera di servizi per l’astrofilo72
ASTRONOMIANEWS Una miniera di servizi per l’astrofilo
NAVIGHIAMO INSIEME NEL SITO DELLE RIVISTE “LE STELLE” E “NUOVO ORIONE”, ALLA SCOPERTA DI TUTTE LE SUE RISORSEOgni giorno, migliaia di navigatori si collegano al sito internet www.astronomianews.it per informarsi sulle novità in campo astronomico e strumentale e per tanti altri scopi. Su tutti i numeri di “le Stelle” e di “Nuovo Orione”, ricordiamo ogni mese di riferirsi al sito Astronomianews per approfondimenti, aggiornamenti, acquisti, contatti. Nonostante questo, forse non tutti sanno che il sito è una vera e propria miniera di risorse, che possono risolvere facilmente e velocemente molti problemi. Sì, proprio quei problemi che magari ci vengono proposti quotidianamente nelle lettere che giungono in redazione, nelle telefonate, nelle e-mail. Allora, vediamo insieme tutte queste risorse, analizzando la homepage del sito e le voci del suo ricco menu.
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VORTICI DI LUCE e buchi neri50
VORTICI DI LUCE e buchi neri
Sabrina Masiero
LA LUCE È PIÙ MISTERIOSA DI QUANTO CREDIATE E PRESENTA PROPRIETÀ POCO UTILIZZATE. PER ESEMPIO IL MOMENTO ANGOLARE ORBITALE E LA VORTICITÀ A ESSO ASSOCIATA, UTILI PER STUDIARE I BUCHI NERI ROTANTIPartendo dai lavori degli anni Trenta (Teoria relativistica di particelle con momento intrinseco arbitrario, Teoria simmetrica dell’elettrone e del positrone) del fisico italiano Ettore Majorana e dalle sue note non pubblicate sulla quantizzazione del campo elettromagnetico, è stato possibile per Fabrizio Tamburini del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Padova e per il suo gruppo di ricerca studiare, formalizzare e applicare all’astronomia una proprietà ancora poco nota del campo elettromagnetico: la vorticità del momento angolare orbitale (OAM, Orbital Angular Momentum). Il gruppo si è formato in seguito a una collaborazione multidisciplinare di ricercatori in astronomia, fisica della materia, fisica teorica e nanotecnologie. Altre collaborazioni sono in corso con i maggiori esperti internazionali in questo campo. Quasi tutta l’informazione sugli oggetti celesti arriva al nostro occhio attraverso la luce. Per capire com’è fatto e come funziona un corpo celeste si misurano la sua intensità luminosa (o magnitudine), la lunghezza d’onda della radiazione emessa studiando lo spettro stellare (il colore è legato alla lunghezza d’onda) e la polarizzazione, per l’eventuale presenza di campi magnetici o polveri a seconda dell’oggetto in esame.
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RICCARDO GIANNI e l’officina delle stelle58
RICCARDO GIANNI e l’officina delle stelle
Piero Bianucci
INTERVISTA CON RICCARDO GIANNI, ASTROFILO FIN DA QUANDO, RAGAZZINO, VIDE SBARCARE ARMSTRONG SULLA LUNA. LAUREATO IN ASTROFISICA, ACQUIRENTE DEL PRIMO TELESCOPIO CELESTRON VENDUTO IN ITALIA E POI DISTRIBUTORE DELL’AZIENDA CALIFORNIANA, NEL 2009 HA FONDATO OFFICINA STELLARE CON GIOVANNI DAL LAGO E GINO BUCCIOL, IMPRESA DI “ARTIGIANATO TECNOLOGICO” CHE PRODUCE STRUMENTI DI FASCIA ALTA PER UN MERCATO GLOBALE. NEL NUOVO MARCHIO, UNA STELLA DISEGNATA DA GALILEO PER RAPPRESENTARE LE PLEIADI NEL “SIDEREUS NUNCIUS”È difficile immaginare un maggiore concentrato di alta tecnologia ottica e meccanica in una sola stanza. Riflettori disegnati raffinando ulteriormente lo schema Ritchey-Chrétien adottato per il telescopio spaziale Hubble, catadiottrici ultracompatti a rapporto focale f/3 su progetto originale di Massimo Riccardi, rifrattori iperapocromatici. Il tutto vestito con una meccanica elegante ed essenziale in nero e rosso, i colori della roulette. E in effetti questa è una scommessa, forse un gioco d’azzardo: offrire al mercato mondiale un nuovo marchio tutto italiano di telescopi perfetti per la fotografia astronomica, ma anche per la ricerca o la sorveglianza, con aperture da 20 a 70 centimetri e oltre, così da soddisfare le esigenze sia degli astrofili più esigenti sia dei ricercatori professionisti. Siamo nella showroom appena inaugurata di Officina Stellare, presso la Auriga, via Quintiliano 30, periferia Sud-Est di Milano. Qui la tecnologia si sposa con l’estetica. Per Riccardo Gianni, 55 anni, laurea in fisica, da sempre innamorato dell’astronomia, storico importatore di Celestron, è un punto di arrivo. Ma soprattutto è una sfida, forse un’utopia. Che però sta diventando realtà.
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“CILE: il paradiso dell’astronomia”45
“CILE: il paradiso dell’astronomia”
È IN LIBRERIA IL VOLUME DEDICATO DA LUCIA E CESARE GUAITA AL PIÙ VASTO COMPRENSORIO MONDIALE DI OSSERVATORI ASTRONOMICIAttualmente, sono solo tre i siti mondiali dove si trovano le più alte concentrazioni di osservatori astronomici: uno è sulla maggiore delle Isole Hawaii e un altro è alle Canarie, in particolare sull’isola di La Palma, dove è stato costruito anche il più grande Osservatorio italiano, il TNG (Telescopio Nazionale Galileo). Il terzo sito è nei deserti del Cile settentrionale, e questo è il più esteso e il più ricco dei tre, poiché comprende decine di Osservatori, tra cui il più grande del mondo, il VLT (Very Large Telescope), realizzato laggiù dall’Europa. E molti altri Osservatori sono in costruzione o in progetto.
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MITO: la cosmologia in alta montagna38
MITO: la cosmologia in alta montagna
Marco De Petris
ATTIVO IN VALLE D’AOSTA, L’OSSERVATORIO STUDIA LA STORIA DELL’UNIVERSO ATTRAVERSO LA RADIAZIONE DI FONDO COSMICO A MICROONDE DIFFUSA DAGLI AMMASSI DI GALASSIELo studio dell’Universo può essere affrontato con diverse e (talvolta) complementari tecniche osservative che coprono l’intero spettro elettromagnetico. Ricordiamo però che la radiazione elettromagnetica dominante nell’Universo, originatasi quando questo era ancora in una fase di plasma di altissima densità e temperatura, è la cosiddetta “radiazione di fondo cosmico”(Cosmic Microwave Background, CMB), che ha il suo massimo di intensità nella regione spettrale del lontanissimo infrarosso, praticamente nelle microonde (lunghezze d’onda dell’ordine del millimetro). Osservare l’Universo nel lontano infrarosso È quindi in questa banda che possiamo pensare di osservare i fotoni più antichi, quelli che, svincolatisi dalle continue interazioni con un gas altamente ionizzato una volta che questo si ricombinò in atomi neutri (in un’epoca denominata appunto “del disaccoppiamento”, circa 380.000 anni dopo il Big Bang, quando la temperatura era di circa 3000 gradi Kelvin) hanno potuto viaggiare liberamente fino a noi.