AMS è salvo: andrà a caccia di antimateria nel 2010
Andremo a caccia di antimateria nello spazio. L’esperimento europeo AMS (Anti Matter Spectrometer) sarà il nostro cacciatore. Gli astrofisici tirano un sospiro di sollievo, e in particolare Roberto Battiston, capofila italiano dell’esperimento. Fino a qualche giorno fa AMS sembrava condannato. Per funzionare AMS deve essere attaccato alla Stazione spaziale internazionale, ma i voli dello Shuttle sono ormai contati e non rimaneva un “passaggio” libero per potare AMS fino alla Space Station.
Fortunatamente, dopo una lunga opera di persuasione e di pressioni, il Congresso degli Stati Uniti ha deciso di concedere ancora un volo Shuttle proprio per salvare AMS. Entro il 2010, dunque, entrerà in funzione questo eccezionale strumento che ha il compito di compiere misure di precisione dei raggi cosmici di alta energia, cercare tracce di antimateria nucleare e l’origine della materia oscura, il tipo di materia che corrisponde al 23% della massa totale dell’universo ma che non emette radiazioni e quindi non è osservabile. L’esperimento è stato realizzato in gran parte in Europa: per le sue caratteristiche straordinarie è stato battezzato lo Hubble Space Telescope dei Raggi Cosmici. La sua sensibilità è almeno cento volte migliore di ogni altro strumento analogo messo in orbita fino ad oggi. L’apparecchiatura si trova ora al CERN di Ginevra per gli ultimi controlli: pesa 7,5 tonnellate ed è un cubo di 4 metri di lato.
Quattordici paesi e 65 istituzioni scientifiche collaborano all’esperimento AMS da una quindicina di anni. Nel 1998 un prototipo dell’esperimento ha volato per la prima volta sullo Shuttle, ma per un tempo troppo breve per raccogliere dati significativi. Si dimostrò però in quell’occasione che AMS può svolgere un importante ruolo nella soluzione di due dei maggiori problemi astrofisici oggi in discussione: la materia oscura e l’asimmetria tra materia ordinaria e antimateria.
Per l’ Italia la notizia è di grande importanza: il nostro paese è, con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), il primo paese contributore ad AMS, con il 25% del totale dell’investimento (un miliardo di euro circa).
Il Congresso Usa ha approvato all’unanimità la nuova legislazione relativa al budget NASA per l’anno fiscale 2009. Il budget prevede l’aggiunta di tre voli dello Shuttle, di cui uno dedicato, appunto, alla messa in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale dell’esperimento AMS. Costo del lancio: 150 milioni di dollari.
L’Italia con ASI e INFN ha realizzato i principali strumenti a bordo di AMS: il sistema che misura la velocità delle particelle intercettate e il sistema ad Anelli di Luce Cenenkov, realizzati dalla Sezione INFN di Bologna, il Tracciatore al Silicio realizzato dalla Sezione INFN di Perugia, il Calorimetro Elettromagnetico realizzato dalla Sezione INFN di Pisa. Contributi nella parte informatica e di monitoraggio a bordo sono venuti dalle Sezioni INFN di Milano e di Roma 1 La Sapienza. L’industria spaziale nazionale (CGS e G&A Engineering), sotto la gestione dell’ASI, ha contribuito a realizzare il sistema termico e i rivelatori a silicio di AMS.